Fondo truffa: nella rete anche l'ex campione del volley Bernardi

Venerdì 28 Agosto 2020 di Denis Barea
Lorenzo Bernardi, 52 anni, ex stella della Sisley
TREVISO Nella cerchia dei truffati, tutta gente di un certo livello, è finito anche Lorenzo Bernardi, il miglior giocatore di pallavolo del XX secolo. Autore della messa in scena, Daniele Grespan, 63enne trevigiano residente a Silea, a un tiro di schioppo da casa Bernardi. Che del campionissimo ex stella della Sisley Treviso, squadra con cui ha vinto praticamente tutto, era “buon conoscente” in quanto compagno nella vita di una persona di famiglia. Morale della favola: 130mila euro finiti dalle tasche dei “Mister Secolo” in quelle di Grespan, più altri 250mila sfilati ad un altra conoscente della famiglia di Lollo.
IL PROCESSO
È arrivato già alla terza udienza, quella in cui inizieranno a sfilare i testimoni. Tutte persone che - lo confermeranno il 9 settembre davanti al giudice chiamato a dire se Grespan sia o meno colpevole di truffa - sapevano delle conoscenze di alto livello, delle amicizie influenti, dei rapporti con esponenti addirittura del governo italiano che il 63enne millantava di avere e grazie a cui, stando alle indagini in corso, avrebbe “fregato” una decina di persona, tra cui il progettista del Put di Treviso, l’architetto Michele Rizzon. «Sono stato affiancato da Grespan - dice Rizzon - nell’azione di promuovere nel mercato iniziative immobiliari in qualità di progettista, assolutamente non a conoscenza della situazione a carico dello stesso. Ma si è rivelato che quei lavori erano insussistenti; per questo e per il danno derivante promuoverò un’azione legale». «Non credo di essere stato un ingenuo - spiega lo stesso Bernardi - aveva ottime referenze o così faceva credere. Invece si trattava solo di un millantatore».
LA STORIA
Ma andiamo con ordine. E’ l’estate 2015 quando Grespan, che diceva di essere in possesso di un patrimonio di almeno 5 milioni, decide di “confidarsi” con Bernardi. Grespan, secondo le accuse, avrebbe asserito di avere le possibilità di accedere, tramite ottimi contatti con una banca londinese, ad un fondo di investimento esclusivo. In tutto 4 milioni e mezzo riservati ad un clientela di vip selezionata dall’istituto di credito. Il tutto ben oliato da un tasso di interesse da non credere: tra 25 e 27% per soli 4 mesi, il tutto garantito dalla banca. Nella trappola finiscono Bernardi e una sua conoscente, anche questa una persona di famiglia. Che decidono di andare a “vedere” e consegnano al presunto faccendiere 130mila euro uno e 250mila euro l’altra. E come tutti i promotori che si rispettano Grespan avrebbe a sua volta consegnato due assegni, tratti sul proprio conto bancario, come garanzia, uno di pari valore rispetto all’importo dell’investimento e uno invece maggiorato degli interessi promessi.
LA SORPRESA
Ma giunto a scadenza della resa dell’investimento non c’è traccia e neppure del capitale che era stato inizialmente versato. «Diceva - spiega Bernardi - di essere in ritardo, che i soldi sarebbero arrivati presto, che doveva recarsi qui e là, in giro per il mondo, per sbloccare il denaro ma che tutto sarebbe andato bene. Mi disse “io ti cambio la vita”, in un certo senso lo ha fatto». Inutile dire che i due assegni dati a garanzia dell’investimento siano risultati alla fine scoperti. «E per il fatto di aver tentato l’incasso di uno di quei titoli - dice Bernardi - mi sono beccato anche due denunce, una per usura e una per appropriazione indebita, che comunque sono subito state archiviate». Bernardi, assistito dall’avvocato Crea, ha quindi presentato la querela. «Non se l’aspettava - spiega - visto la natura dei rapporti tra me e lui - pensava che tutto sarebbe finito a tarallucci e vino ma è una persona che si approfitta degli altri ed è arrivato il momento di dire tutto perché gli altri che sono rimasti nella sua rete vengano fuori».   © riproduzione riservata
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