VENEZIA - Nessun dubbio per la Procura di Venezia riguardo al suicidio di Enrico Rigato. Il Pm Antonia Sartori, infatti, non ha disposto l'autopsia sul cadavere del broker finanziario e ha ordinato la restituzione del corpo ai familiari affinché possa essere svolta la cerimonia funebre. L'inchiesta a suo carico, quella aperta grazie alle decine di querele e segnalazioni di risparmiatori, rimane invece aperta.
ALTRO INDAGATO
Nel fascicolo per truffa aperto dalla sostituto procuratore Elisabetta Spigarelli oltre a Rigato c'è il nome di un'altra persona, operante a Milano.
VENEZIA E MILANO
Si tratta di un'indagine assai complessa, aperta dopo le segnalazioni della primavera 2022 da parte di risparmiatori che avevano detto di aver affidato al broker di Vigonovo i loro risparmi e di essere rimasti senza niente. Inizialmente il fascicolo era stato aperto a Venezia, poi era stato trasferito a Milano per competenza e infine restituito a Venezia. Con Rigato morto, l'aspetto penale che lo riguarda si estingue, tuttavia la vicenda può continuare sotto il profilo civilistico con il risarcimento dei danni. Nel frattempo, sono state chiuse le indagini a carico di un altro broker della Riviera, A.C., per il quale sono state individuate una cinquantina di parti offese oltre a tre concorrenti nel reato e una società. Il giudice ha fissato per fine novembre la prima udienza preliminare presso il Tribunale di Milano. E la notifica è arrivata in questi giorni.
«Alle vittime del raggiro - commenta l'avvocato Bruno Barbieri, vicepresidente nazionale del Codacons - è stato intanto inviato un avviso bonario dall'Agenzia delle Entrate per non aver denunciato investimenti all'estero. Valuteremo nei prossimi giorni se impugnare l'avviso o comunque come tutelare questi risparmiatori, che si sono trovati truffati e poi multati».
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