Quando lo stipendio non supera i 5 euro l'ora. Badanti, vigilanti, camerieri: ecco tutti i lavori sottopagati

Mercoledì 11 Ottobre 2023 di Mattia Zanardo
I camerieri sono tra i lavori meno pagati

TREVISO - Vigilantes, addetti alle pulizie, camerieri, baristi, cuochi, inservienti delle mense, ma anche badanti, parrucchieri, centralinisti. Sono oltre 50mila i lavoratori trevigiani del terziario e dei servizi con retribuzioni inferiori ai 9 euro lordi all'ora, e in molti casi ben al di sotto anche degli 8 euro. Attenzione: si parla di paghe stabilite da regolari contratti collettivi nazionali. Che però equivalgono a stipendi mensili da meno di mille a poco più di 1.400 euro per un tempo pieno, da cui, come accennato, occorre sottrarre tasse e contributi. Dopo che nei giorni scorsi la segreteria confederale della Cgil di Treviso aveva lanciato l'allarme sul "lavoro povero" in provincia, è ora la Filcams, l'organizzazione di categoria del sindacato, a evidenziare 12 profili occupazionali retribuiti meno del "salario minimo" (appunto 9 euro all'ora), di cui tanto si discute.

LA CLASSIFICA
Tra i meno pagati, certamente guardie giurate e affini: per un addetto al controllo e alla vigilanza inquadrato al livello D, il relativo contratto collettivo dei servizi fiduciari prevede una 5,78 euro lordi all'ora, pari ad una paga minima di mille euro mensili. L'accordo della vigilanza privata (la differenza con la precedente, sostanzialmente, sta nel fatto che il vigilantes sia armato) "sale" a 7,29 euro l'ora, vale a dire 1.261, 86 per un tempo pieno. I due profili riguardano almeno 2mila persone nella Marca. Ben di più - tra 11 e 12mila unità - sono le badanti: per chi assiste un'autosufficiente il contratto del lavoro domestico prescrive 6,40 euro all'ora. Tra gli addetti, anzi le addette, visto che si tratta di un lavoro prettamente femminile, alle pulizie si va da 7,44 con il contratto dei servizi artigiani a 7,60 per il multiservizi.

Il primo viene applicato di solito nelle grandi aziende, il secondo negli uffici ma anche negli appalti pubblici, come le pulizie negli ospedali. Nel complesso, circa 7mila lavoratrici su scala provinciale.

SETTORE ACCOGLIENZA
Altra grande filiera, quella del turismo: cameriere ai piani negli alberghi, cuochi, camerieri, baristi, in totale oltre 11mila occupati, percepiscono da 8,16 a 8,53 euro lordi, a seconda del tipo di contratto con cui sono inquadrati, gli assunti come magazzinieri nel commercio, almeno 21mila secondo le stime della Filcams, non superano gli 8,53 euro. Ci sono poi svariate altre mansioni, dalla "parrucchiera semplice", all'addetto della mensa, al centralinista, per le quali sono previsti corrispettivi orari base di 7,56, 8,04 fino a 8,72 euro. A contenere ancor più la cifra portata a casa a fine mese, poi, incidono orari molto spesso parziali, come ricorda Tommy Ruzzante, funzionario della sigla sindacale: nelle pulizie, ad esempio, la media non va oltre le 20 ore lavorate a settimana, nei pubblici esercizi e nel turismo ci si aggira sulle 25-30. «Come Cgil siamo favorevoli a un salario minimo fissato per legge - spiega il sindacalista - Non significa affatto sminuire la contrattazione collettiva, anzi rafforzarla. Non a caso chiediamo anche una legge sulla rappresentanza, per contrastare contratti pirata firmati da organizzazioni, sia dei lavoratori sia delle imprese, poco o per nulla rappresentative. Come già oggi i contratti disciplinano orari, ferie e malattia, perché non possono stabilire una paga minima, determinando cosa è lavoro e cosa è sfruttamento»? La Filcams, anzi, sollecita di stabilire una quota mensile, proprio per scongiurare che il ricorso a part-time con sempre meno ore finisca per tagliare comunque le buste paga: «Sotto i 1.500 euro lordi pensiamo non si possa vivere con dignità». Nella rilevazione non figurano i "rider", i fattorini delle consegne: «Perché purtroppo - conclude Ruzzante con amarezza - la maggior di loro, un contratto nemmeno ce l'ha».
 

Ultimo aggiornamento: 12 Ottobre, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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