Bar, ristoranti e alberghi cercano personale invano: «Ragazzi svogliati? No compensi troppo bassi»

Venerdì 22 Aprile 2022 di Mauro Favaro
Bar, ristoranti e alberghi cercano personale invano: «Ragazzi svogliati? No compensi troppo bassi»
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TREVISO - «Non è vero che i ragazzi sono svogliati. Anzi, hanno voglia di ripartire. E il mondo della ristorazione può essere un ottimo trampolino. Chi cerca personale con un certo grado di preparazione, però, deve essere disposto a riconoscere qualcosa in più a livello economico. Spesso si sente dire che la possibilità di fare esperienza rappresenta già un guadagno. Non è così. Diciamo che c’è chi ha vissuto la crisi e chi la usa».

Perché non si trovano stagionali?

Nicola Zavattiero, preside dell’istituto alberghiero Maffioli di Castelfranco, non adopera mezzi termini. In questo periodo sulle vetrine di bar, ristoranti e alberghi si stanno moltiplicando le offerte di lavoro. Ma alla fine gli imprenditori faticano a trovare personale. Le cause sono diverse. Pur con tutta la passione del mondo per le attività in sala e in cucina, però, il nodo economico non è secondario.

Si rischia che a volte i ragazzi trovino più soddisfazioni andando a lavorare in un supermercato 

Bar, camerieri, ristoranti: ma quando si paga uno stagionale?

«Ci si deve credere. Se i ragazzi guadagnano di più andando a lavorare altrove, allora diventa un problema – sottolinea il dirigente – a fronte di compensi bassi, che non coprono nemmeno le spese, si rischia che a volte i ragazzi trovino più soddisfazioni andando a lavorare in un supermercato o in ambiti diversi da quelli per i quali si sono preparati. E situazioni simili ammazzano i sogni coltivati in cinque anni di studio».

Alternanza scuola-lavoro pagata: la proposta

Per Zavattiero anche durante l’alternanza scuola-lavoro dovrebbe essere previsto un corrispettivo economico. Certo, misurato, equilibrato e proporzionato all’attività. Ma sempre meglio di nulla. «Un briciolo di riconoscimento dovrebbe esserci anche in questi percorsi Pcto – conferma – sicuramente non minerebbe la voglia di fare. Anzi. Per quanto ci riguarda, ad esempio, quasi tutti gli studenti impegnati in estate nel periodo di alternanza scuola-lavoro sono stati poi tenuti tra il personale degli stessi ristoranti e alberghi, con una paga, fino a settembre. Un sistema virtuoso porta a sviluppare un valore aggiunto che ricade su tutto il settore della ristorazione e in quello alberghiero». Per avvicinarsi alle richieste del territorio, il Maffioli ha anche inaugurato sul proprio sito internet una sezione dedicata alle offerte di lavoro. Le domande, visibili a tutti, sono incalzanti. «È necessario investire sempre di più nel dialogo con il territorio – sottolinea Zavattiero – solo in questo modo sarà possibile mettere ai margini situazioni non adeguate dal punto di vista contrattuale».

Le famiglie si sono sempre più orientate verso i licei. Oggi si fatica a colmare il gap tra i ragazzi che escono dagli alberghieri e i lavoratori richiesti dalle attività

I danni della pandemia Covid

Il quadro attuale è magmatico. Ristoranti, alberghi e strutture turistiche in generale sono spesso chiamate a ricostruire gli organici dopo due anni di emergenza Covid. Durante gli stop forzati, in molti casi i lavoratori hanno guardato altrove. Adesso bisogna ripartire, con la relativa formazione. Tra l’altro proprio mentre sta per decollare l’estate, che porta molti ragazzi a fare la stagione dei locali sul litorale. E a conti fatti la disponibilità non è enorme. «Anche per le scelte riguardanti le scuole superiori – evidenzia Letizia Cavallini, preside dell’alberghiero Beltrame di Vittorio Veneto – le famiglie si sono sempre più orientate verso i licei. A fronte di questo andamento, oggi si fatica a colmare il gap tra i ragazzi che escono dagli alberghieri e i lavoratori richiesti dalle attività». Senza contare che più di qualcuno decide di continuare gli studi: il 17% degli studenti del Beltrame, ad esempio, dopo il diploma imbocca la strada dell’università. Allargando l’orizzonte, infine, anche a scuola si ha la sensazione che il reddito di cittadinanza non funzioni nel migliore dei modi. «I problemi attuali hanno molteplici cause – conclude Cavallini – ma anche questo può rappresentare un disincentivo rispetto al lavoro».

Ultimo aggiornamento: 16:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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