Cittadini esasperati dai furti: boom di richieste per la vigilanza privata

Mercoledì 16 Febbraio 2022 di Maria Elena Pattaro
Una guardia giurata durante un servizio di piantonamento fisso nella zona di Parco Ducale a Treviso

TREVISO -  Quartieri blindati dai vigilantes per scongiurare i furti. Se a Parco Ducale, nel quartiere trevigiano di Santa Maria del Sile i residenti si stanno ancora organizzando, in altre località della Marca è già realtà. Negli ultimi mesi le società di sorveglianza si sono trovate di fronte a un boom di richieste da parte di privati: «Ne abbiamo ricevute più di 300 in quattro mesi» - stima Giovanni Bertuol, agente commerciale di una multinazionale della vigilanza con filiali anche in Veneto e 1.700 clienti nella Marca. Un dato parziale rispetto all’intero settore, ma significativo: perché se 75 cittadini al mese chiedono la sorveglianza armata significa che c’è una “fame” di sicurezza. Sempre più cittadini, esasperati dalle ondate di furti, si affidano ai controlli dei ranger nella speranza di preservare ville, case e appartamenti da incursioni ladresche. E spesso e volentieri optano per la formula condivisa: ci si mette insieme tra vicini di casa o tra iscritti a una stessa associazione ingaggiando un’unica guardia giurata, così da abbattere il canone pro capite. I servizi offerti spaziano dal piantonamento armato che prevede una presenza fissa del ranger un tot di ore a notte, al passaggio classico della pattuglia che lascia l’avviso nella buca delle lettere.

O ancora: il collegamento in fonia con la centrale operativa o il ponte radio così da garantire un intervento tempestivo in caso di intrusione. 


PIANTONAMENTO ARMATO

A Loria sono ben 42 i cittadini che hanno deciso di condividere un piantonamento armato: il servizio, garantito da Civis, partirà il prossimo mese. Lo stesso vale a Castelfranco: anche qui un gruppo di residenti ha scelto questa formula per alzare gli scudi contro i malintenzionati. A Mogliano invece sono i singoli proprietari di ville sontuose a correre ai ripari ingaggiando le guardie armate. Più che comprensibile visti gli assalti in villa degli ultimi mesi: lungo l’asse del terraglio il timore è ancora palpabile. 


EXPLOIT DI RICHIESTE

Ma altrove la situazione non è molto diversa: «Ultimamente ci sono arrivate richieste soprattutto da Postioma, Paese, Ponzano e Spresiano - spiega Bertuol - mentre nei comuni di Roncade, Silea, Carbonera, Dosson, Casier e San Biagio di Callalta abbiamo un accordo con l’associazione Furti in corso garantendo ai circa 250 aderenti al servizio di vigilanza una pattuglia dedicata, che a rotazione fa il giro di tutte le abitazioni nelle ore notturne». Il servizio è sempre più richiesto anche nel Coneglianese e nel Vittoriese. «La presenza fissa di una pattuglia in un quartiere, aggiunta al collegamento dei sistemi d’allarme con la nostra centrale operativa è un buon deterrente - assicura Claudio Benetton, responsabile commerciale della Civis di Treviso -. Perché lancia un messaggio chiaro: l’area è blindata. Per i malviventi diventa difficile da aggredire». A rivolgersi alla vigilanza è soprattutto chi è finito nel mirino, trovandosi la casa svaligiata o gli infissi forzati in un tentativo di effrazione non andato a buon fine. Ma ultimamente sono in aumento anche le richieste in ottica preventiva, con cittadini che ingaggiano i ranger proprio per scongiurare visite tutt’altro che gradite. Non solo vigilantes: la sicurezza delle abitazioni passa anche attraverso telecamere e sistemi di allarme. Anche questi sistemi anti intrusione hanno avuto un exploit nelle case private. «L’aumento delle richieste è stato notevole - dice Christian Cavasin, titolare dell’azienda LaSim di Marcon (Venezia) con molte commesse nella Marca -. Tante installazioni ex novo, ma anche sostituzioni di impianti ormai vetusti. Capita di trovarne di non più operativi, mentre i proprietari sono convinti che funzionino». Tutto pur di scongiurare razzie. 

Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 11:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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