Jesse, fallimento lampo: 50 lavoratori a casa. I sindacati incontrano il curatore

Sabato 30 Ottobre 2021 di M.Z.
Jesse, fallimento lampo: 50 lavoratori a casa. I sindacati incontrano il curatore

GAIARINE - Rischia di essere davvero giunta al capolinea la centenaria storia della Jesse.

L'azienda dell'arredamento di Gaiarine, oggi denominata Jesse Italia srl, è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Treviso. Di conseguenza, i lavoratori - una cinquantina quelli in organico - sono stati sospesi e attualmente sono dovuti rimanere a casa. I dipendenti lamentavano ritardi nei pagamenti delle spettanze e gli ultimi bilanci non erano più quelli degli anni d'oro, ma la situazione non appariva tale da far presagire un simile epilogo: «Quantomeno non con questa immediatezza - sottolinea Roberto Martini, della segreteria della Filca Belluno Treviso, che sta seguendo la vertenza insieme al collega della Fillea Cgil, Cristian Dalla Pozza - Anche di recente, l'azienda ci aveva comunicato di avere ordini e fino a settembre ha versato le retribuzioni, nonostante alcuni ritardi e arretrati».


I PROSSIMI PASSI

I sindacati hanno già contattato il curatore fallimentare nominato dal giudice - il commercialista trevigiano Sante Casonato - e nei prossimi giorni è in programma una riunione per fare il punto sulla procedura. La preoccupazione maggiore, naturalmente, riguarda la sorte degli addetti: «Il nostro obiettivo - ribadisce Martini - è garantire la massima tutela ai lavoratori, recuperare quanto avanzano (grossomodo una mensilità, Tfr e quote dei fondi pensione, nda) e, utilizzando tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione dar loro una mano a ricollocarsi: da questo punto di vista, per fortuna, le opportunità sono maggiori rispetto a qualche anno fa visto il buon momento vissuto dal settore locale». Non a caso, negli scorsi mesi, più di qualche addetto aveva già dato le dimissioni, per passare ad altre ditte del comparto. Chiaramente, nel prossimo futuro, qualche altro investitore potrebbe farsi avanti con la curatela, ma, al momento, anche secondo le parti sociali, non risultano concrete ipotesi di una ripartenza in tempi rapidi. A presentare l'istanza di fallimento, secondo indiscrezioni, sarebbe stata la vecchia proprietà, che fa capo alla famiglia Jesse. 


LA STORIA

Fondata negli anni 20 del Novecento, l'azienda aveva cominciato producendo arredi per le scuole, tra le prime all'epoca, per poi specializzarsi nei mobili per la casa, diventando dal dopoguerra in poi, uno dei rappresentanti più affermati del distretto del Livenza. Nel 2012, tuttavia, il coinvolgimento in un'inchiesta per una maxi evasione fiscale (con tanto di contabilità parallela scoperta dalla Guardia di Finanza in una stanza segreta), aveva innescato una fase di difficoltà. Dal primo settembre 2017, il controllo è stato rilevato da Mezzalira Investement Group dell'imprenditore vicentino Gianmaria Mezzalira, nell'ambito di un polo dell'arredamento made in Italy, di cui fanno parte anche altre sei ditte (tra cui l'opitergina Sinetica Industries, mobili per ufficio, che ha sede sempre nello stabilimento di Gaiarine), con oltre tremila punti vendita. Per l'operazione era stata costituita la nuova società Jesse Italia, quella appunto ora fallita, che aveva assunto le attività in affitto di ramo d'azienda. Proprio una controversia sui canoni potrebbe essere all'origine dell'istanza. L'impresa comunque non aveva mai smesso di operare e aveva avviato un piano di rilancio: di recente è stato aperto uno showroom del gruppo in via della Spiga a Milano e i suoi prodotti sono stati esposti alla settimana meneghina del design.
 

Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 13:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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