Morto Bernardino Fabbian, il calciatore trevigiano che vinse lo scudetto con l'Inter di Herrera

Domenica 24 Settembre 2023 di Giorgio Volpato
Bernardino Fabbian

CASTELFRANCO VENETO (TREVISO) - Una malattia scoperta solo un paio di mesi prima ha strappato alla vita uno dei pochi trevigiani ad avere vinto uno scudetto nel calcio. Classe 1950, Bernardino Fabbian 73 anni compiuti lo scorso 11 febbraio, è mancato nel tardo pomeriggio di venerdì all'ospedale di Montebelluna.

Cresciuto nelle giovanile del Giorgione esordì a soli 16 anni contro il Montebelluna e realizzando una rete. A fine stagione l'Inter lo portò in nerazzurro dove fece tutta la trafila delle giovanili prima dell'esordio in Serie A nel 1970 quando Herrera in VeronaInter decise di puntare sul giovane centrocampista castellano. Alla fine degli anni 60 era considerato uno dei grandi prodotti del vivaio interista. Vinse uno scudetto con l'Inter: Helenio Herrera al timone con Mazzola e Facchetti. Centrocampista dai piedi buoni, toccava la palla con eleganza e semplicità ma eccelleva anche nel contenimento. Buon fisico, giocatore serio, disciplinato, ebbe diverse esperienze nella sua carriera, oltre che nella Grande Inter, fra Under 21, Reggiana, Foggia e Novara. Nella stagione 19701971 vesti anche la maglia della Nazionale Under 21. In quella 1972-1973 vinse il mondiale militare in Congo. Nel 1978-1979 lascia il calcio professionistico per scendere in Serie D con l'Abano Terme. «Viene ricordato solo per quella partita con il Borussia Monchengladbach - spiega il nipote Marco Fabbian - che vide Boninsegna colpito da una lattina lanciata dagli spalti e terminò 7-1 prima di essere ripetuta. Fu la prima volta che venne applicata la responsabilità oggettiva nel mondo del calcio. Con tutto quello che ha fatto, non è giusto che venga ricordato solo per questo episodio. Lui ne soffriva particolarmente per cui sarebbe corretto spiegare bene che non era uno qualsiasi, ma un ragazzo che ha avuto una carriera più che dignitosa e ricca di soddisfazioni». Chi lo conosceva bene parla di una persona altruista, affabile, un po' riservato, a volte schivo. La popolarità non ha mai scalfito la sua modestia. Era rimasto il ragazzo semplice che tutti conoscevano.

IL RICORDO
«Era una persona schietta e leale aggiunge il nipote Marco - era partito dal Giorgione prima di trasferirsi a Milano, aveva smesso presto di giocare, a 31 anni e successivamente aprì una cartotecnica. Negli ultimi tempi l'attività era stata dismessa e poi arrivarono i problemi di salute. Ora spero che possa aver trovato pace». L'ultima stagione da giocatore 1980-1981 Fabbian vestì la maglia biancoceleste del Pellizzari Vedelago dove poi per un paio di stagioni allenò le giovanili della società del geometra Moro e Rodolfo Pellizzari. Paolo Bottacin, in gioventù suo compagno di giochi nel campetto di via Verdi e suo ultimo allenatore lo ricorda così: «Timidezza e semplicità le doti che aveva ricevuto dalla famiglia. Aveva una grande tecnica individuale. Ricordo che nel 1964 a Coverciano risultò il primo assoluto nelle gare di finale del Trofeo Giovani Calciatori: per noi non fu una sorpresa. Se n'è andato in silenzio, quasi in punta di piedi per non disturbare». La notizia della morte ha destato molto scalpore. Bernardino "ciccio" Fabbian lascia Stefania, i figlio Giorgio e Giacomo, i fratelli Antonio ed Eva, cognati, nipoti e parenti. Martedì 26 alle 19,30 recita del rosario nella chiesa di Santa Maria della Pieve dove mercoledì 27 alle 15,30 sarà celebrato il rito funebre. Alla fine la salma verrà avviata alla cremazione.
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