«Ciao mamma, vado dai nonni», l'ultimo saluto di Chiara: la studentessa ballerina che voleva diventare maestra d'asilo

Venerdì 29 Aprile 2022 di Maria Elena Pattaro
Chiara Lando
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VIDOR - Stava andando a trovare i nonni ma a pochi minuti da casa ha trovato la morte. Perché? È la domanda che non dà tregua a mamma Marzia, papà Luca e al fratello Marco. E ai tanti amici di Chiara Lando, la 22enne, morta nel terribile incidente di ieri mattina a Caerano, dopo aver centrato un camion. Proprio lei che era così prudente alla guida. «Siamo sempre tornate alle 7 di mattina dalle serate in discoteca: sempre sane e salve. Non riesco a credere che si sia schiantata così, mentre andava a trovare i nonni». A parlare con un filo di voce e ricacciando a fatica le lacrime è la sua migliore amica Alessia Busetto. Le due ragazze si sono conosciute tra i banchi di scuola, all’istituto tecnico “Marco Fanno” di Conegliano e tra loro si è creata subito un’alchimia speciale. «Facevamo praticamente tutto insieme» - ricorda Alessia a cui Chiara aveva confidato il suo sogno: diventare una maestra d’asilo.

Per questo la 22enne di Colbertaldo di Vidor si era iscritta alla facoltà di Scienze dell’Educazione e della Formazione a Ferrara. E nel frattempo aveva anche iniziato a spedire il suo curriculum e a fare colloqui per trovare lavoro. 

APPASSIONATA DI BALLO
Un futuro tutto da costruire, con la dolcezza e la determinazione di cui era capace. Continuando a coltivare anche le sue passioni. Una su tutte: il ballo. «Era una ballerina, come me - prosegue la ragazza -. Aveva fatto danza classica e poi anche gare di ballo». Le due amiche andavano spesso in discoteca, l’ultima volta è stata domenica, al Muretto di Jesolo, lo stesso locale da cui Samira Fakihi tornava con tre amici la mattina del 25 aprile, quando ha trovato la morte sulla Pontebbana. Morta sul colpo a 23 anni nello schianto contro un platano. Destini che si incrociano. Vite che si spezzano. Sogni di futuro chiuso per sempre in un cassetto. «Quella sera ha dormito da me e il giorno dopo abbiamo fatto il tour dei bacari a Venezia» - racconta Alessia -. Stavamo progettando l’estate. Adesso è stato spazzato via tutto. Lei era come una sorella per me». Solare, dolce, buona, animata da una gran voglia di vivere: chi la conosceva descrive così quella ragazza nata nell’ultimo scampolo del vecchio millennio: era il 31 dicembre del 1999, poco prima di mezzanotte. Chiara abitava in via Scandolera, nella frazione di Colbertaldo insieme a mamma Marzia e papà Luca, entrambi operai. Dove in tanti ieri pomeriggio sono andati a portare una parola di conforto. A partire dai vicini, i titolari della Cantina Miotto: «Chiara era sempre sorridente: una ragazza educata e a modo. Siamo sconvolti. E’ una tragedia enorme».

IL CORDOGLIO
Anche il sindaco Mario Bailo ha fatto visita ai genitori colpiti dal lutto portando loro l’abbraccio dell’intera comunità di Vidor, dove la famiglia è molto conosciuta. «Siamo increduli e sconvolti - dice il primo cittadino -. Ci stringiamo al dolore di questa famiglia. Come amministrazione siamo a disposizione per qualsiasi necessità». A luglio la famiglia aveva festeggiato il matrimonio del figlio più grande Marco. Adesso invece sono piombati nella disperazione. «Perché è successo proprio a lei?» - mamma Marzia non riusciva a darsi pace. Aveva salutato la figlia alle 10.30, quando la ragazza era salita in macchina per andare dai nonni. Ignara che sarebbe stata l’ultima volta. L’amica del cuore, in queste ore di buio si aggrappa al “testamento” spirituale lasciato da Chiara: «Non permettere a nessuno di spegnere il tuo sorriso e l’anima splendente che ogni giorno si impegna a brillare». «E’ una sua dedica - conclude Alessia -. Che ora rivolgo ai suoi genitori».
 

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