Cambio vita. Da grecista a stilista, la trevigiana Giulia Biffis apre a Milano il suo atelier di abiti da sposa

Lunedì 23 Ottobre 2023 di Eleonora Pavan
Cambio vita. Da grecista a stilista, la trevigiana Giulia Biffis apre a Milano il suo atelier di abiti da sposa

TREVISO - La carriera accademica le andava stretta. E così ci ha dato un taglio, come una sarta o, meglio ancora, una stilista. È proprio questo il percorso della trevigiana Giulia Biffis, che partita da Treviso, passando per Londra, ha aperto nei mesi scorsi a Milano il suo atelier personale di abiti da sposa.

Dopo gli studi al Canova, la laurea a Padova in Lettere Antiche, la specializzazione in Latino arcaico e il Phd a Londra (in poesia greca ellenistica), la carriera di Giulia sembrava segnata. Ma alla passione, quella vera, non si comanda. Anche perchè accanto ai libri, la moda, per lei, è sempre stata una cosa seria. «All’inizio affiancavo questa attività alla carriera accademica - racconta la stilista -, realizzando qualche abito per chi mi conosceva. Poi, tornata in Italia, a Milano, le cose sono cambiate». 


LA FILOSOFIA
E non di poco visto il successo che ha permesso a Giulia di lanciare la sua attività nella capitale mondiale della moda, realizzando abiti da sposa non solo su misura, ma personalizzati in ogni dettaglio. «L’aspetto dell’esclusività e della personalizzazione è molto importante - spiega la stilista -. Il mio obiettivo è tirare fuori la personalità della sposa e rispecchiarla nell’abito. In atelier ho dei modelli già pronti ma alla fine l’abito nasce e si definisce come un ritratto. Il mio non è il classico atelier di abiti da spose, è molto più familiare: c’è anche uno spazio dove i bambini delle clienti possono giocare. Io mi occupo della parte commerciale, del disegno e della scelta dei materiali, ma non del cucito». Una grande attenzione Giulia ce l’ha anche per la sostenibilità e per la valorizzazione del territorio: «Nel mondo del fast fashion, della vendita online e della dislocazione della manodopera, cerco di usare fibre naturali, materiali innovativi come la plastica riciclata e cerco di ridare una seconda vita alle stoffe che non vanno smaltite - racconta - E soprattutto mi appoggio a sarte locali, sul territorio (anche a Treviso), per la parte del cucito, così da valorizzare l’artigianato locale».


IL PERCORSO
La carriera di Giulia, che prima di volare oltremare viveva in viale Luzzatti, ha radici tutte trevigiane: «La mia attività come fashion designer nasce nel territorio: ho frequentato l’Istituto Callegari di Treviso e il Fashion Program, dove c’è porta Frà Giocondo, parallelamente all’università. Inizialmente quella di realizzare abiti da sposa era un’attività secondaria rispetto al mio lavoro, che era legato alla letteratura greca. Poi ho deciso di iniziare l’attività a Londra, realizzando abiti da sposa su misura, e continuo a spostarmi tra Londra e Milano. Sono stata anche direttore creativo per gli abiti da cerimonia di una start-up inglese che si proponeva di fare prodotti di lusso. Ho scelto di trasferirmi a Milano per focalizzarmi di più sugli abiti da sposa - prosegue Giulia - A causa del Covid ho dovuto ritardare un po’ l’apertura dell’atelier ma alla fine sono riuscita a inaugurarlo a settembre di quest’anno». «Il lavoro è impegnativo e conciliarlo con la famiglia è tutt’altro che semplice, soprattutto lavorando spesso fuori casa» spiega la stilista, mamma di due bambini. A proposito dei piani per il futuro, Giulia ha già alcuni progetti in cantiere: «Il 12 novembre a Milano ho organizzato nel mio atelier un workshop dedicato alla sposa con professionisti del settore».

Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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