Cattivi odori dal caseificio di Ponte, residenti sul piede di guerra: «Aria irrespirabile»

Mercoledì 27 Luglio 2022 di Gianandrea Rorato
Caseificio di Ponte di Piave da dove escono odori forti oggetto delle lamentele dei cittadini
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PONTE DI PIAVE - Cattivi odori dal caseificio, i residenti denunciano: «L'aria è irrespirabile». Non accenna a diminuire il problema dei cattivi odori per i residenti del Borgo SottoTreviso a Ponte di Piave.

Si tratta di una questione che si trascina dal 2009 e per la quale, in passato, ci sono state due raccolte firme e due interpellanze. Nelle prossime ore ne sarà presentata una terza, che propone una novità: «Metri cubi in cambio dello spostamento dell'azienda».


LA SITUAZIONE FIN QUI
L'ultima interpellanza del gruppo di opposizione Ponte per Tutti era stata depositata nel settembre 2020. Anche in quel caso sotto accusa finirono i forti odori percepiti da più di dieci anni, a detta dei residenti di via SottoTreviso: una grana che ebbe come conseguenza due raccolte firme (30 partecipanti una dozzina d'anni fa, 80 nel 2020) per chiedere l'intervento dell'amministrazione e degli enti preposti. Si arriva dunque all'ottobre 2020, quando in Consiglio comunale il sindaco Paola Roma segnalò già dei controlli da parte di Nas e carabinieri. In quell'occasione spiegò: «Il 14 settembre (2020, nda) abbiamo provveduto a eseguire un sopralluogo con la Polizia locale, il personale di Piave Servizi, alcuni tecnici e anche i Nas di Treviso. Alcuni aspetti di questa vicenda non potranno essere divulgati poiché protetti da segreto istruttorio. Abbiamo avuto lamentele anche nei mesi precedenti e già all'epoca avevamo sollecitato gli enti preposti a programmare le verifiche poi eseguite. Ci sono infatti diversi enti coinvolti». Dopo un anno e mezzo però il problema non è risolto.


OGGI
Proprio ieri, 26 luglio, uno dei proprietari di una palazzina attigua, Paolo Toffoli, ha confermato: «Basta farsi un giro e respirare. La situazione è intollerabile, come ben sanno i residenti. Ci sono stati controlli e sanzioni. Qualcosa è stato fatto. Ma se non ci saranno risultati apprezzabili pensiamo anche di avviare un'azione legale». «Combattiamo da più di dieci anni - spiega una signora di un condominio vicino che vuole rimanere anonima - ma non è stato risolto ancora nulla. Siamo costretti a vivere con le finestre chiuse anche d'estate, con l'aria condizionata per chi ce l'ha».


LA PROPOSTA
Sempre ieri mattina il capogruppo dell'opposizione Alvise Tommaseo, in loco per un sopralluogo e per scambiare alcuni pareri con dei residenti, ha proposto un'idea: «La latteria? Non è pensabile una sua chiusura ma è troppo vicina alle abitazioni. Come gruppo inoltreremo una mozione al sindaco: il Comune proponga ai titolari della latteria il trasferimento dell'attività produttiva in altro sito. In cambio garantisca alla proprietà una trasformazione residenziale dell'immobile con un aumento di cubatura. Solo con un accordo tra pubblico e privato si potrà pervenire ad una soluzione. Si potrebbe arrivare a un compromesso che accontenti tutti».

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