Colline del Prosecco, è guerra sull'uso del nome. Centrodestra diviso anche sui cartelli

Giovedì 10 Agosto 2023 di Mauro Favaro
Colline del Prosecco, è guerra sull'uso del nome. Centrodestra diviso anche sui cartelli

TREVISO - La guerra del Prosecco accende il confronto tra Lega e Fratelli D’Italia. A dar fuoco alle polveri è stata la lettera con cui 160 produttori della Docg hanno bollato come illegittimo, al punto da voler chiedere i danni, l’uso generico della parola Proseccosia sui cartelli del Cammino delle colline”, sia sull’autobus ribattezzato “Prosecco Hills link”. «È illegittimo perché fa percepire di trovarsi nella denominazione Prosecco doc», protestano gli imprenditori, sostenendo la necessità del riferimento al Conegliano-Valdobbiadene. Il centrodestra si divide.

CONSIGLIERI REGIONALI

Tommaso Razzolini, consigliere regionale di Fdi, già vicesindaco di Valdobbiadene, apre le porte: «La tutela del nome dell’area storica di produzione è una questione seria da affrontare all’insegna del dialogo tra gli attori protagonisti. È necessario che il territorio si ponga obiettivi a medio lungo periodo. Obiettivi che non possono più essere calati dall’alto, ma che devono essere condivisi». Non solo, incalza il meloniano: «È urgente una crescita culturale del territorio, coordinata da una regìa capace di dialogare con la base. Se il territorio chiede questo, dobbiamo sostenere e promuovere il nome Conegliano-Valdobbiadene Docg dall’osteria della frazione fino alle degustazioni promosse dalle Pro Loco». Parole inaccettabili per la Lega. «Un’uscita irrispettosa per chi ha lavorato in questi anni, dal governatore Zaia al consorzio e alle Pro Loco, ottenendo grandi risultati: è stato fatto un salto di qualità che solo dieci anni fa era semplicemente inimmaginabile, ribatte il capogruppo regionale Alberto Villanova.

«Mi meraviglio delle parole di Razzolini – continua il leghistae forse giova ricordare che il progetto delle colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio Unesco è partito quando Zaia era presidente della Provincia negli anni ‘90 ed è stato un percorso ampiamente condiviso con le realtà produttive. L’idea della candidatura è partita dal basso e ha già portato e porterà benefici a tutti gli attori». Poi la replica ai produttori che hanno firmato la lettera: «Siamo tutti grati ai produttori delle nostre colline per quanto hanno fatto in questi anni insieme a tutto il territorio. Ma proprio perché siamo una squadra, dispiace leggere certe notizie e la scelta delle comunicazioni mediatiche e delle paventate citazioni per danni. La zona delle nostre colline sta crescendo, ma bisogna crescere insieme e lavorare in squadra».

PRIMI CITTADINI

Stefano Soldan, sindaco di Pieve di Soligo e presidente dell’Ipa Terre Alte, esprime il pieno sostegno alla Regione e all’associazione: «Mettere insieme tante istanze non è cosa semplice. Questo deve essere riconosciuto dalle imprese che oggi manifestano le loro legittime istanze, che però mi permetto di definire egoistiche». Dopo la pausa estiva ci sarà un confronto tra i Comuni, «per fare in modo che un legittimo malumore non si tramuti in un cattivo contributo».

Sulla stessa linea Luciano Fregonese, primo cittadino di Valdobbiadene: «L’impegno deve essere quello di confrontarci, pur nelle possibili diverse opinioni, per perseguire lo sviluppo». Il dialogo è invocato anche da Fabio Chies, sindaco di Conegliano: «Riconosco le legittime posizioni, ma l’interesse superiore è il bene del territorio. Tutti dovrebbero fare un passo indietro, sedersi a un tavolo e parlare di dinamiche territoriali allargate. Se siamo arrivati a questo, vuol dire che non si è riusciti a intercettare prima il malcontento. Le questioni politiche interessano meno. I partiti vanno e vengono. Mentre il territorio dei nostri nonni e dei nostri padri, che lasceremo ai nostri figli, rimane».

Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 14:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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