Bimbi in classe con lo scuolabus, il conto per i genitori è di 1.100 euro: scoppia il caso Giavera

Primaria di Santi Angeli spostata in paese, ma i non residenti dovranno sborsare il 400% in più

Venerdì 8 Settembre 2023 di Laura Bon
Bimbi in classe con lo scuolabus, il conto per i genitori è di 1.100 euro: scoppia il caso Giavera

GIAVERA - Mille e cento euro all’anno per lo scuolabus. Quando i genitori che hanno iscritto i figli alle elementari e materne di Santi Angeli, plesso sul Montello temporaneamente chiuso e trasferito in centro a Giavera, hanno letto la comunicazione del Comune, hanno strabuzzato gli occhi. Perché la cifra da pagare, nel caso in cui i loro figli non risiedano a Giavera e non facciano parte della parrocchia di Santi Angeli, è davvero esorbitante: praticamente il quadruplo di quella richiesta ai residenti sia per andata e ritorno (280 euro contro 1.100) che per la sola andata o il solo ritorno (170 euro a fronte di 800).

LA RABBIA

Solo pochi mesi fa si era gioito alla notizia della formazione della prima nonostante il plesso di Santi Angeli al momento sia inagibile. Il problema è che lo scuolabus serve in buona parte proprio i bambini dell’ultima scuola rimasta sul Montello. E oltre metà di loro non risiede né a Giavera né nella parrocchia di Santi Angeli. I genitori di Santi Angeli prima hanno reagito con rabbia. Poi hanno hanno realizzato un fotomontaggio immaginando il pagamento di un dazio per chi abita fuori Comune. «Lo abbiamo fatto -dice uno dei genitori- per sdrammatizzare una situazione assurda nei tempi e nei modi che perchè il pulmino delle medie di Volpago non discrimina fra residenti e non residenti». Infine hanno scritto a Maurizio Cavallin, sindaco di Giavera, contattando anche gli altri primi cittadini del Montello. «A pochi giorni dall’inizio della scuola -si legge- le famiglie dei non residenti si trovano a dover valutare se sono in grado economicamente di sostenere tale spesa o trasferire i bambini in altre scuole, con conseguenze sia personali che sulla comunità scolastica». Tra l’altro sottolineano che la maggior parte delle famiglie interessate dall’aumento non usufruirebbero del trasporto scolastico se la scuola Dal Molin non fosse dislocata a Giavera. Da qui, dopo aver bollato il tutto come ingiusto e discriminante, la richiesta di uniformare il costo per i non residenti a quello dei residenti. Come extrema ratio, l’associazione Gruppo genitori Santi Angeli guidata dalla presidente Paola Guzzo si dice pronta a coprire la differenza, previa verifica di conteggi e importi, eventualmente anche con degli sponsor. «Tutto è nato già prima della chiusura della scuola, quando Nervesa e Volpago mi hanno detto che non avrebbero più siglato la convenzione che ne regolava la gestione e che avrebbero pagato solo per i residenti nella parrocchia di Santi Angeli, che appartiene a Volpago, Giavera e Nervesa -spiega il sindaco Cavallin-– quando poi la scuola è stata chiusa e ho chiesto di collaborare per la ristrutturazione, mi è stato detto di no. È andata allo stesso modo per il pagamento del progetto, a eccezione del sindaco di Crocetta». «In assenza di una convenzione, non mi sembra giusto che Giavera si accolli tutte le spese -specifica- ma come si può dire che non vogliamo salvare la scuola sul Montello, quando abbiamo già speso 100mila euro per la scuola e 40mila per adeguare la biblioteca?».

FENOMENO GENERALIZZATO

La differenziazione tra alunni residenti e non residenti si sta via via allargando nella Marca. Il Comune di Ponzano, ad esempio, ha deciso di contribuire al servizio mensa solo per le famiglie degli alunni residenti. Il risultato è che il buono pasto è stato confermato a 4.20 euro per i residenti, mentre è salito a 5.27 per i non residenti. Per un aumento del 25%. Restando sullo scuolabus, a Spresiano il costo è aumentato del 50%. La tariffa piena per un solo figlio alle medie Lovarini è passata da 200 a 300 euro l’anno (andata e ritorno). A Quinto il costo dell’abbonamento allo scuolabus è lievitato del 7%. Da 280 a 300 euro l’anno per i residenti. Mentre la quota per i non residenti passa da 337 a 350 euro.

FUORI DAL CORO

A Casale, invece, le tariffe restano invariate: 175 euro con Isee sotto a 10.632 euro e 225 euro per tutti gli altri. Il Comune mette quasi 960 euro a bambino, per un totale di oltre 205mila euro. Qui c’è un’altra particolarità: lo scuolabus sarà gratuito per le famiglie di Casale che hanno iscritto i figli in prima elementare nelle frazioni di Lughignano e Conscio, scongiurando il rischio di non raggiungere il numero minimo. Non solo. «Per gli utenti che al mattino fruiscono del servizio Pedibus e di conseguenza utilizzano lo scuolabus solo al ritorno -tirano le fila il sindaco Stefania Golisciani e il vice Celestina Segato- è previsto uno sconto di 30 euro». Mille e cento euro all’anno per lo scuolabus. Quando i genitori che hanno iscritto i figli alle elementari e materne di Santi Angeli, plesso sul Montello temporaneamente chiuso e trasferito in centro a Giavera, hanno letto la comunicazione del Comune, hanno strabuzzato gli occhi. Perché la cifra da pagare, nel caso in cui i loro figli non risiedano a Giavera e non facciano parte della parrocchia di Santi Angeli, è davvero esorbitante: praticamente il quadruplo di quella richiesta ai residenti sia per andata e ritorno (280 euro contro 1.100) che per la sola andata o il solo ritorno (170 euro a fronte di 800).

Ultimo aggiornamento: 17:09 © RIPRODUZIONE RISERVATA