Allarme furti nel quartiere di Santa Maria del Sile: guardia armata per 20 famiglie

Sabato 19 Marzo 2022 di Maria Elena Pattaro
La sorveglianza

TREVISO - Una guardia giurata “condivisa” contro i furti in abitazione.

I residenti della lottizzazione di Parco Ducale, nel quartiere di Santa Maria del Sile sono corsi ai ripari dopo la razzia di febbraio a casa dello chef Francesco Colaianni. Sono una ventina le famiglie che hanno aderito finora, dividendosi le spese.

«Puntiamo a raggiungere quota trenta - spiega il titolare del ristorante MarDivino, che abita insieme alla moglie Lara Busato in una villetta di via Leon Battista Alberti -. L’idea iniziale era di avere un presidio fisso: un ranger piantonato qui nel quartiere per l’intera notte». Nei giorni immediatamente successivi al secondo raid ladresco, infatti, la coppia aveva assoldato un vigilante che piantonasse la villetta dal tramonto all’alba, dividendo le spese di ingaggio con i dirimpettai. Formula che il ristoratore aveva proposto agli altri residenti. «Ma i costi sono ingenti e visto l’attuale numero di adesioni, abbiamo optato per una soluzione diversa: passaggi frequenti e cadenzati delle guardie armate. Del resto dobbiamo tutelarci dopo quello che è successo». I risultati si vedono: «Non ci sono stati altri episodi da quando c’è la guardia giurata» - riferisce lo chef.
LA RAZZIA
Il mese scorso la villetta era stata visitata due volte in 15 giorni e svaligiata dell’incasso del locale, dei gioielli di 25 anni di matrimonio e di tutto quello che aveva un qualche valore. Nonostante l’antifurto e i vetri anti sfondamento, che i malviventi avevano provveduto a scardinare per poi dileguarsi con la refurtiva prima di essere acciuffati. La seconda volta Colaianni, avvertito sullo smartphone dell’attivazione dell’allarme, era tornato a casa in tempo per vedere due sagome scappare a piedi. Sul posto si erano precipitate le Volanti della questura ma la banda aveva fatto perdere le proprie tracce. Ingente il bottino e pesanti i danni all’abitazione. L’antifurto e gli infissi blindati già c’erano, la videosorveglianza stava per essere installata. 
LE PRECAUZIONI
«Adesso abbiamo alzato ulteriormente il livello di sicurezza con telecamere, sistemi di allarme più sofisticati e il vigilante condiviso» - spiega Colaianni. Allerta massima non solo a casa ma anche al ristorante: anche lì la coppia di gestori ha preso tutte le precauzioni possibili. Per loro il doppio furto è stato un forte trauma. Tanto che la moglie nei giorni successivi si era fatta scortare dal ristorante a casa dal ranger, temendo di finire ancora nel mirino dei ladri. «Ci siamo sentiti violati nella nostra intimità» - dice la coppia -. Stiamo cercando di voltare pagina e di andare avanti, nella speranza che situazioni del genere non si ripetano». E’ quello che si augurano anche gli altri residenti, che dopo il doppio furto avevano sollevato il tema della sicurezza. Il quartiere infatti è una zona piuttosto battuta sia per l’assenza di telecamere, sia per la posizione strategica. Mentre le forze dell’ordine indagano per identificare i responsabili, i residenti si sono affidati alla vigilanza privata per sentirsi più sicuri. E altri quartieri potrebbero seguire il loro esempio. 

Ultimo aggiornamento: 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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