VENEZIA - «Corro anch'io». Franco Manzato l'ha confermato ieri: sarà candidato alla segreteria regionale della Lega del Veneto. Trevigiano, 57 anni il prossimo 19 maggio, già vicepresidente della Regione del Veneto nonché sottosegretario nella precedente legislatura, Manzato in realtà aspirerebbe ad essere il candidato unico della Lega con l'obiettivo di "riunire" il partito e, ancor di più, riportare nella Marca il baricentro politico del Carroccio. Ma difficilmente il commissario in carica Alberto Stefani e l'assessore regionale Roberto Marcato si ritireranno. Si profila, dunque, una gara a tre. Ma quando?
In Veneto la data del congresso regionale non è stata ancora fissata.
I CANDIDATI
Fino a ieri in Veneto c'era un unico scenario: sfida a due per la guida della Lega tra il commissario in carica Alberto Stefani, che è anche sindaco di Borgoricco e deputato alla Camera, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico Roberto Marcato, entrambi tra l'altro padovani. La candidatura di Franco Manzato era nell'aria da tempo, ieri è stata confermata. Salta così lo scenario di una sfida a due padovana per una competizione a tre: Alberto Stefani, Roberto Marcato, Franco Manzato. C'è chi ipotizza anche un duello Stefani-Manzato, con quest'ultimo sostenuto da Marcato, ma i supporter dell'assessore regionale escludono categoricamente un suo ritiro.
I sostenitori di Manzato sono in primis l'ex segretario veneto Gianpaolo Gobbo, il neo segretario provinciale di Treviso Dimitri Coin, l'europarlamentare Gianantonio "Toni" Da Re. È il gruppetto che nella Marca chiamano del "pugno chiuso". L'intento non è solo sparigliare le carte e bissare il risultato nel congresso provinciale di Treviso quando correvano in tre: Riccardo Barbisan con l'appoggio di Alberto Stefani, l'ex parlamentare Luciano Dussin con la vecchia guardia bossiana e il sostegno dei consiglieri regionali, il deputato Dimitri Coin sostenuto da Gobbo e risultato poi vincitore. L'ambizione è riportare la centralità leghista lì dove è nata la Lega, Treviso appunto, ma anche tentare un processo di riunificazione del partito. Per questo la strategia sarebbe di far ritirare sia Stefani che Marcato per correre con un candidato unico e poi coinvolgere i due padovani in una gestione unitaria. Un'ipotesi? L'assessore regionale potrebbe diventare presidente della Lega. «Farebbero tutti e due bella figura a ritirarsi», dicono nell'entourage di Manzato. Ma sono ipotesi di scuola: né Stefani né Marcato intendono rinunciare, anzi, sono convinti, entrambi, di farcela. Nella Marca, tuttavia, l'ipotesi di un sostegno a Manzato da parte di Marcato non è esclusa: «La sconfitta di Stefani sarebbe certa».
Di sicuro non ci saranno endorsement da Palazzo Balbi: indipendentemente dai nomi e dai numero dei candidati, nessuno avrà al fianco il governatore Luca Zaia. Politica e amministrazione, sempre separate.