Foibe, la cerimonia della Rsi a Miane indigna l'Anpi di Treviso: «È apologia del fascismo»

Martedì 15 Febbraio 2022 di Elisa Giraud
La cerimonia della Rsi al cimitero di Miane
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MIANE (TREVISO) - Apologia di fascismo alla cerimonia in cimitero a Miane, nell'Alto Trevigiano. È questa l'accusa che l'Anpi di Treviso rivolge a Continuità Ideale-Rsi Treviso che, insieme all'Associazione nazionale famiglie dei caduti e dispersi della Repubblica sociale italiana e ad altre associazioni, ha voluto ricordare la strage di soldati e civili fascisti uccisi dai partigiani nella notte tra il 7 e l'8 maggio 1945, gettandoli nella grande Spinoncia, una cavità naturale verticale situata a nord del territorio di Combai. I partigiani hanno scritto al prefetto Angelo Sidoti per denunciare il reato. «Anche quest'anno l'organizzazione neofascista che si richiama alla Rsi, ha ripetuto l'indegno spettacolo già visto lo scorso anno al cimitero di Miane scrive l'Associazione nazionale partigiani d'Italia, comitato di Treviso .

Non è certo nostra intenzione negare il diritto di portare un fiore a dei defunti. Ma in questo caso, come lo scorso anno, non si è trattato di rivolgere un pensiero a un defunto, ma di esibire i vergognosi valori della Repubblica Sociale Italiana».


LE POLEMICHE

Antonio Serena, ex senatore, chiamato a tenere l'orazione in cimitero, ha chiesto: «Occorrono dei permessi per ricordare i morti? Bisogna controllare se abbiamo le mascherine o se facciamo il saluto romano? Noi siamo qui per ricordare caduti in divisa. Noi siamo qui per raccontare quello che è successo. Noi siamo orgogliosi di continuare a credere in quegli ideali e siamo qui per ricordare il loro sacrificio. Lo volevamo fare l'anno scorso, lo facciamo oggi, lo faremo ancora nei prossimi anni finché avremo un soffio di vita». Serena ha usato parole forti contro l'Anpi: «Rappresenta quella parte comunista che avrebbe fatto la Resistenza e che sostiene di aver liberato l'Italia, quando si sa che l'Italia in caso è stata liberata dai tedeschi o occupata dagli americani, ma i partigiani e i fascisti hanno inciso molto poco in questo. L'Anpi rappresenta quella parte comunista che non era la resistenza del Cln, ma la parte sanguinaria». Non è mancata la risposta: «Le offese all'Anpi e al movimento partigiano non ci toccano minimamente visto che sappiamo valutarne la provenienza», ha precisato l'associazione, sottolineando che l'evento è stato ispirato a «quella Rsi che fu coda feroce e vigliacca del fascismo e che, al servizio dei nazisti, tradì l'Italia e uccise tanti patrioti, bruciò paesi, continuò una guerra che costò all'umanità 60 milioni di morti. Quest'anno non è stato ostentato il saluto romano, ma lo sventolio di stendardi della Rsi ci pare in netto contrasto con la XII norma finale della Costituzione e con le leggi Scelba e Mancino».


GLI ALPINI

L'Anpi ha inoltre fatto notare la presenza degli alpini alla cerimonia: «Siamo certi che l'Ana non mancherà di sanzionare coloro che con le bandiere dell'associazione hanno tenuto bordone a una vergognosa parata, che nulla aveva a che fare con il rispetto dei defunti, ma solo con l'intenzione di legittimare il fascismo e il tradimento repubblichino. Tanti alpini sono caduti nella Resistenza e nella lotta per liberare l'Italia, e pensiamo che l'associazione non abbia nulla da spartire col fascismo e con chi vorrebbe riabilitarlo». L'associazione chiede dunque al prefetto Sidoti di «sapere come sono finite le denunce di apologia del fascismo fatte dalla Polizia lo scorso anno per l'analoga manifestazione».

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Ultimo aggiornamento: 09:10 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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