Fibra ottica, record in Veneto ma mancano operai e famiglie abbonate

Martedì 26 Settembre 2023 di Alda Vanzan
A H Farm, Roncade, gli Stati generali della fibra ottica. Un incontro tra istituzioni, aziende e associazioni per fare il punto sullo stato dell’arte della connettività in Veneto

RONCADE (TREVISO) - Non è un problema di soldi, perché le risorse per portare la fibra nelle case degli italiani ci sono. È, semmai, un problema di capitale umano: per cablare le abitazioni, gli uffici, le fabbriche serve gente disposta a fare buchi sull’asfalto dove far passare la fibra, c’è bisogno di operai pronti a lavorare in cantieri open air anche a quaranta gradi d’estate e nel gelo d’inverno. «Non è un lavoro particolarmente appetibile, non sono mansioni cool», ammette Andrea Falessi, direttore delle Relazioni esterne ed istituzionali di Open Fiber, l’azienda che si occupa di portare la fibra ottica nelle case degli italiani e nelle aziende del Paese e che ieri, a Roncade, ospite di H-Farm per gli Stati generali della fibra ottica, assieme alla Regione Veneto ha fatto il punto su quello che è stato fatto e su cosa manca.

E poi mancano gli abbonati: contro l’80% della Scandinavia, in Italia

IL PUNTO

Il piano di Open Fiber in Veneto prevede un investimento di 965 milioni di euro - tra “aree nere” (le 14 città dove l’azienda interviene direttamente), “aree bianche” (i borghi e le aree meno accessibili) e il “Piano Italia 1 Giga” - per collegare 558 comuni attraverso una rete ultraveloce in fibra ottica (Ftth – Fiber to the home) che si estenderà per circa 24mila chilometri e raggiungerà 1,7 milioni di unità immobiliari. Attualmente l’investimento totale di Open Fiber pari a 500 milioni di euro e la rete ultraveloce (che si estende per circa 12.600 chilometri) ha raggiunto 335 Comuni. La forza lavoro impiegata in Veneto è di 450 persone tra dipendenti diretti ed indotto. Nelle “aree bianche” Open Fiber ha completato i lavori in 335 Comuni dei 442 previsti dal piano Bul (banda ultra larga). Le unità immobiliari in vendibilità sono circa 428mila. Open Fiber ha già realizzato l’80% (pari a 8.400 km) dell’infrastruttura in fibra ottica. L’investimento totale del piano è pari a 400 milioni di euro. Per quanto riguarda il “Piano Italia 1 Giga in Veneto”, sono 514 Comuni da coprire al 2026 per 390mila unità immobiliari, 385 milioni di investimento, 9.700 km di infrastruttura da realizzare. «In Italia - ha sottolineato il presidente della Regione, Luca Zaia - il 14% delle abitazioni ha la fibra, in Europa la media è del 26%, ma noi in Veneto siamo sopra la media italiana col 18-20%, basti pensare che 255 Comuni sono già raggiunti dalla super fibra, abbiamo 335 interventi ultimati con tecnologia Ftth, e 453 progetti definiti per la fibra». Ma la sfida, ha detto Zaia, è che il Veneto diventi la prima regione in Italia dove spegnere la rete in rame e utilizzare solo quella in fibra ottica: «Vogliamo che questo si realizzi entro il 2030».

LE CRITICITÀ

Due i punti critici: il personale e le attivazioni. Per trovare personale (in tutta Italia servirebbero 10mila operai), Falessi ha riferito di un progetto messo a punto con Veneto Lavoro: «Sono state selezionate 200 persone disoccupate, ora faremo i colloqui». Forse è un problema di remunerazione? «Gli stipendi vanno da 1.200 a 2.000 euro, la verità è che si tratta di un lavoro poco appetibile». L’altro punto critico è l’utilizzo della struttura. «Perché è inutile fare una autostrada se poi nessuno ha l’auto per usarla», ha detto l’assessore all’Agenda Digitale del Veneto, Francesco Calzavara. «Oggi la grande sfida, oltre a completare soprattutto il piano Bul delle aree bianche, che Open Fiber conta di ultimare nel 2024, è utilizzare questa grande infrastruttura: la penetrazione sulle aree nere è oltre il 25%, siamo invece al 6% mediamente sulle aree bianche», ha detto Roberto Tognaccini di Open Fiber. «È sempre più necessario spiegare a famiglie, imprese e pubblica amministrazione la necessità non solo di avere la fibra ma di attivarla - ha aggiunto il commissario Agcom Massimiliano Capitanio -. Alcuni non attivano la fibra per problemi economici, altri per la mancata conoscenza». Un confronto? I clienti attivi rispetto alle case cablate sono l’84% in Spagna, il 72% in Francia, l’80% in Scandinavia. In Italia la media è 22%. In Ucraina 20%. 

Ultimo aggiornamento: 17:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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