«I nostri cari dimenticati da tutti
in fondo al mare del Venezuela»

Martedì 28 Luglio 2015 di Giuseppe Pietrobelli
«I nostri cari dimenticati da tutti in fondo al mare del Venezuela»
3
«Capisco che sia giusto spendere dei soldi per recuperare i 700 extracomunitari che sono annegati dentro un barcone nel Mediterraneo. Ma mi sento di chiedere, senza polemiche: e ai nostri morti, agli otto italiani che sono finiti in fondo al mare a Los Roques chi ci pensa? Quando li riporteranno a casa?».

Romolo Guernieri da otto anni sta combattendo una battaglia drammatica, dolorosa, contro la voglia di rimozione o la tentazione di dimenticare. Perchè la figlia è finita in fondo al mare, al largo dell’isola di Los Roques in Venezuela, con tutta la sua famiglia e le altre persone che si trovavano a bordo di un aereo da turismo. In un primo tempo ha lottato per sapere la verità, visto che il velivolo sembrava scomparso nel nulla. Ma dopo che nel giugno 2013 il Let-410 è stato individuato a una profondità di 975 metri, è cominciata per lui un’altra sfida. Quella di riuscire a far recuperare i corpi, o ciò che ne rimane. Così da poter andare a portare un fiore sulla tomba della figlia Bruna, del suo compagno Paolo Durante, e delle loro due piccole, Emma Viola e Sofia, che avevano 8 e 6 anni. Abitavano tutti a Ponzano Veneto, alle porte di Treviso, ma la famiglia Guernieri è orginaria di Ballò di Mirano, e oggi risiede a Noale.

«Sono trascorsi due anni da quando hanno ritrovato l’aereo, che appare intatto come documentano le fotografie, a parte un’ala. È quindi molto probabile che i corpi siano all’interno, a parte quello del vicepilota che fu già ritrovato in passato. Ma non è ancora accaduto nulla, nonostante le promesse del Venezuela». Romolo Guernieri tenta con tutti i mezzi di non far finire la vicenda nel dimenticatoio.

«Lo Stato italiano sta impiegando risorse per riportare a galla i corpi degli extracomunitati, che si trovano a una minore profondità rispetto ai nostri e nel Mare Mediterraneo. Ma io credo che i morti meritino tutti lo stesso rispetto. Noi familiari ci sentiamo umiliati a pensare che nessuno fa niente per i nostri cari».

In realtà, dopo l’individuazione dell’aereo, erano venute assicurazioni da parte dei venezuelani. «L’aereo precipitato a Los Roques con a bordo Vittorio Missoni è stato già recuperato. Ma capiamo che in quel caso era più facile perchè si trovava su un banco di sabbia a settanta metri di profondità. Eppure il procuratore generale di Caracas, Luisa Ortega Diaz, nel giugno 2013, aveva assicurato che dopo Missoni si sarebbero anche occupati nell’aereo con gli otto italiani precipitato nel 2008».

Le parole di Romolo Guernieri sono un appello, più che una denuncia. Anche perchè in questi casi è il conseno della politica che serve più di mille lamentazioni.

In questi anni le famiglie Guernieri e Durante hanno avuto, in un modo o nell’altro, contatti con i governi più diversi. Da quello diretto da Prodi a quello di Berlusconi. Alla fine il risultato di trovare l’aereo misteriosamente scomparso è arrivato. È così difficile ora operare con il recupero materiale dell’aereo? Sicuramente è costoso, anche se cifre non se ne fanno. Anzi, pare che non esista neppure un preventivo di spesa per organizzare una spedizione tecnica in grado di operare nelle acque profonde a dieci miglia al largo di Los Roques. «Io lancio un appello almeno a tutti i politici veneti di Treviso e Venezia perchè si adoperino con il governo. In fondo, non è il loro compito quello di rappresentare i cittadini?».

Nel caso dei 700 profughi morti annegati il 18 prile scorso, il governo ha incaricato la Marina Militare italiana di intervenire. Lo si è iniziato a fare avvalendosi del cacciamine Gaeta, di un’unità navale da ricerca costiera (nave Leonardo) e di un’unità di supporto (nave Gorgona), oltre che del Gruppo Operativo Subacquei. Il Gos opererà con veicoli subacquei a comando remoto, costruiti per intervenire a quote profonde.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci