A Treviso Lega divisa in tre: Coin vince per pochi voti, battuti salviniani e “veneti”

Barbisan si ferma a 293 voti, l'ex sindaco di Castelfranco a 250. Finisce il commissariamento dopo 4 anni.

Domenica 12 Febbraio 2023 di Paolo Calia
Dimitri Coin

TREVISO - Alla fine la spunta Dimitri Coin: è lui il nuovo segretario provinciale della Lega trevigiana. Ha vinto di un’incollatura nei confronti di Riccardo Barbisan, staccato di appena 13 voti: 306 a 293. Di area salviniana, anche se meno “ortodosso” rispetto al rivale sostenuto indirettamente dal commissario regionale Alberto Stefani, Coin torna alla guida del Carroccio trevigiano dopo una pausa di quattro anni. È stato lui l’ultimo segretario eletto prima del commissariamento. Ed è lui il primo eletto appena ai militanti è stato concesso di tornare a votare. Non a caso le sue prime parole subito dopo la proclamazione sono state: «Riprendiamo da dove ci siamo lasciati». Pochi minuti dopo la sua elezione, da Milano, è arrivato il saluto di Matteo Salvini: «Buon lavoro a Dimitri Coin, nuovo segretario eletto dai militanti della provincia di Treviso». Subito dietro alla coppia Coin-Barbisan, anche se di poco, l’ex sindaco di Castelfranco ed ex parlamentare Luciano Dussin, sostenuto dalla maggioranza del gruppo consiliare regionale, arrivato a 250 preferenze.

Mettendo assieme i pezzi, considerate le differenze risicate tra i tre contendenti, Coin si ritrova tra le mani una segreteria frammentata, senza una vera maggioranza. E dovrà mediare e seguire il consiglio dato da Luca Zaia a inizio congresso, quando le operazioni di voto erano appena iniziate: «Il prossimo segretario - ha detto il governatore - dovrà essere inclusivo e identitario e dovrà tenere conto delle diverse sensibilità presenti nel partito».

LA GARA
È stato un consiglio a due facce. Tranquillo nei contenuti, appena increspato da una polemica sul ritardo di 5 minuti nella presentazione delle firme a sostegno della candidatura di Barbisan e Dussin che ha fatto pensare alla possibilità di un ricorso da parte di Coin - «qualcuno lo chiedeva, ma io non l’avrei mai fatto anche se avessi perso», ha detto a scrutinio fatto il nuovo segretario - ma serratissimo nella conta dei voti. I militanti che hanno espresso una preferenza sono stati 870 su 1030. Le schede sono state scrutinate una alla volta, in pubblico, col presidente Paolo Borchia, veronese, a scandire la cantilena dei nomi: «Barbisan, Coin, Barbisan, Dussin...». Fino a poco più di metà votazione Barbisan era in testa con una decina di voti in più rispetto a Coin. Poi la rimonta, sempre più evidente. Il sorpasso nel finale, al punto che le ultime 15 schede sono state ricontate. Infine il successo di Coin.
Coin ha vinto il suo terzo congresso su quattro a cui ha partecipato. Ai tempi di Tosi è stato l’alfiere dell’ala bossiana e l’ha rappresentata nella consultazione poi persa col tosiano Giorgio Granello. Poi la vittoria, praticamente senza avversari, nel congresso successivo a cui è seguita la riconferma dopo quattro anni per acclamazione. A concludere l’elezione in Parlamento e il commissariamento della Lega. Ieri il ritorno.

IL VINCITORE
«Si riparte tutti assieme - ha detto chiamando sul palco anche i due sconfitti - e torniamo a lavorare in assoluta armonia per riportare i cittadini al nostro fianco». Il lavoro di ricucitura del partito non sarà però semplice: «Coin dovrà essere più il segretario di quelli che non l’hanno votato che di quelli che l’hanno votato - ha sottolineato Barbisan - ma ci sarà grande disponibilità. Il consiglio è di tenere conto del fatto che la stragrande maggioranza dell’assemblea ha espresso un voto diverso da quello a suo favore. Ma so che Dimitri saprà come comportarsi». Più netto Dussin, che avrebbe voluto un ritorno alla Lega delle origini, lontana dalle dinamiche milanesi: «Diciamo che abbiamo perso un’occasione - ha commentato - non abbiamo colto il messaggio lanciato dai nostri azionisti di maggioranza, gli elettori, alle ultime elezioni politiche. Sono stati estremamente critici verso la dirigenza della Lega. Onore al merito di chi ha vinto, ma siamo lontani dall’interpretare quello che gli elettori avevano manifestato. Vuol dire che, all’interno della Liga, sono prevalse le logiche più morbide nei confronti di via Bellerio che stanno virando per portare la Liga Veneta sempre più verso Padova». Eletti anche i 14 i componenti del direttivo provinciale della Lega di Treviso: 6 di Coin, 5 di Barbisan, 3 di Dussin. Nessuno, neanche il segretario, ha la maggioranza.
 

Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 17:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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