«Nelle scuole i corsi di poesia in dialetto»: è polemica

Martedì 22 Novembre 2022 di Elena Filini
COMUNE L'assessore all'Istruzione Silvia Nizzetto
2

TREVISO - Studio della lingua veneta nelle scuole dell’obbligo: per l’assessore all’istruzione Silvia Nizzetto è un sì senza riserve. Anzi: Treviso fa un passo in avanti e propone progetti dedicate alle scuole primarie per la scrittura creativa in dialetto. «La ritengo una peculiarità fondamentale. Il bilinguismo apre la mente e aiuta a parlare meglio l’italiano», sottolinea l’assessore. Il Veneto non è ancora riuscito a far partire l’obbligatorietà dello studio del dialetto alle scuole dell’obbligo. Ma da Treviso partono, ancora una volta, iniziative di studio della lingua nell’offerta scolastica. E l’assessore Nizzetto benedice la proposta di legge del parlamentare leghista Massimo Bitonci. In caso si potesse partire, quindi, Treviso c’è. «In Friuli sono riusciti a portare a termine questo programma della lingua madre del territorio. All’interno dei progetti per le scuole abbiamo un corso dedicato alla scrittura creativa in lingua veneta, io la ritengo una peculiarità fondamentale. Abbiamo tutte le carte in regola per affermare che sia una lingua prestigiosa e sia doveroso coltivarla perchè è un patrimonio importantissimo del territorio».

LA PROPOSTA

Dialetto veneto nelle scuole della Regione, fin dalla materna e la possibilità per l’ente territoriale di “sottoscrivere accordi con la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e con le emittenti radiotelevisive locali, anche a tal fine appositamente costituite, per la promozione di trasmissioni giornalistiche e di programmi generali in lingua minoritaria”. Questa è la proposta di legge presentata da Bitonci e sposata dall’assessore trevigiano con il placet del sindaco Mario Conte. Intanto però ci si attrezza con un’offerta scolastica in chiave identitaria che prevede corsi creativi in lingua, lezioni spettacolo sui viaggiatori veneziani e approfondimento sul cibo in chiave local. Silvia Nizzetto non ha mai fatto segreto di considerare lo studio e la diffusione della lingua veneta uno dei capisaldi del suo mandato. «Credo che ogni città e ogni sindaco abbia la possibilità di fare qualcosa in favore di questa battaglia. Io nel mio piccolo ho sempre proposto progetti dedicati alla lingua veneta. Alla fine le scuole li accettano di buon grado perchè poi creano maggiore integrazione con chi viene da fuori che dimostra di voler conoscere le radici della nostra lingua. Sta nella volontà degli amministratori portare avanti una battaglia che a volte, a causa dei preconcetti, sembra contro i mulini a vento ma sono convinta sia importante per la conoscenza di questa lingua».

SPERANZE

Sulle concrete possibilità che il veneto diventi materia di studio nelle scuole dell’obbligo, Nizzetto non si sbilancia ma rafforza: «Ritengo che sia una forma utilissima di bilinguismo, che alla fine secondo me consente anche di parlare meglio l’italiano». Intanto a Treviso una fetta consistente di progetti extracurriculari ma in orario scolastico finanziati dal Comune (per una cifra di 65 mila euro) appartengono al filone della cultura venetista. Dal progetto realizzato insieme a Confartigianato “la storia di Treviso raccontata dal cibo e dai prodotti del nostro territorio” che prevederà l’incontro con aziende del settore sella salumeria, della pasticceria e dell’industria casearia, alla tournèe di lezioni spettacolo dell’Associazione Art&Care che in collaborazione con gli esperti Chiara Franceschini ed Edoardo Billato e Catia Dal Molin racconterà le gesta di Marco Polo, Querini e degli altri viaggiatori veneziani dalle Fiandre alla Via della Seta, al progetto “Vien qua che te canto” gestito dalla Coop Comunica sui giochi da cortile di un tempo. Nello specifico però la lingua veneta sarà il pilastro di un corso di scrittura creativa proposto alle scuole medie dall’associazione “El Sil”: «Da cinquant’anni ci occupiamo di coltivare il dialetto in forma poetica. La lingua veneta va conosciuta ed amata - afferma Carla Povellato, direttore del periodico El Sil - per questo abbiamo elaborato un progetto di scrittura creativa in dialetto in cui gli studenti potranno prendere ad oggetto una sagra, l’arte o una fiera per elaborare racconti o versi». Il progetto si terrà in orario scolastico e prevede un incontro in Loggia con la lettura degli elaborati da parte dei ragazzi. «Mentre per i versi poetici - conclude Povellato - provvederemo ad una pubblicazione sul nostro periodico». Ma il mondo della scuola è freddo di fronte alla proposta del Carroccio e dei venetisti: «Difficile da attuare e prima sarebbe bene imparare l'italiano e l'inglese».

Ultimo aggiornamento: 16:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci