TREVISO - Dè Longhi, meno vendite ma cresce l'utile nei primi sei mesi. Il gruppo archivia il primo semestre del 2023 con un ripiegamento dei ricavi a 1.291 milioni, ben il 10,6% in meno sulla stessa frazione del 2022, con un utile netto che invece rimonta toccando gli 82,7 milioni contro i 71,7 dell'anno prima.
L'analisi
I dati sono stati approvati oggi, 28 luglio 2023, dal consiglio di amministrazione che, attraverso le parole dell'amministratore delegato, Fabio dè Longhi, conferma «la guidance per l'anno che prevede ricavi in leggera flessione rispetto al 2022 e un Ebitda tra i 370 e i 390 milioni». Nonostante la contrazione delle vendite nella prima metà dell'anno, la tendenza è stata di «un continuo miglioramento mese dopo mese, realizzando un secondo trimestre in crescita (+1,8%) al netto della discontinuità sul mercato americano (-2,9% a 688,8 milioni)». Tale risultato, evidenziano gli amministratori, è stato favorito «dal recupero della crescita nel mercato europeo, dall'espansione del comparto del caffè in deciso recupero dopo la temporanea flessione del primo trimestre, nonché dalla marcata progressione dei personal blender di Nutribullet». Inoltre, negli ultimi 12 mesi, come riferito dall'azienda, «l'area europea ha risentito pesantemente sia degli effetti del conflitto russo-ucraino che dell'indebolimento del potere d'acquisto dei consumatori.