I coniugi Bittante morti lo stesso giorno: fondarono l'agenzia immobiliare Stima

Lunedì 25 Aprile 2022 di Valeria Lipparini
IL DRAMMA Sono morti lo stesso giorno Giuseppe Sono morti lo stesso giorno Giuseppe Bittante e Giuseppina “Ita” Dotto: il funerale giovedì al Duomo

TREVISO Sono morti lo stesso giorno, a otto ore di distanza l’uno dall’altra, dopo una vita vissuta insieme. Sposati 60 anni fa, avevano anche condiviso lo stesso lavoro, gomito a gomito, nell’agenzia Stima di via Paris Bordone. Una delle prime agenzie immobiliari gestita da una donna, nella Treviso degli anni ‘60.

LA COPPIA


Giuseppina Dotto, chiamata da tutti “Ita”, è morta sabato pomeriggio, alle 13. Era malata da quattro anni di Alzheimer. «Una beffa - la ricorda il figlio Alberto - lei che era come un computer umano, ricordava nomi, volti, case anche dopo anni distanza, con la malattia faceva fatica a rammentare persino i volti di familiari e amici». Alle 21 di sabato si è spento, invece, il marito Giuseppe Bittante, 89 anni, una laurea di ingegneria che gli aveva garantito un posto da insegnante in un liceo della castellana.

Poi, però, era entrato nell’agenzia immobiliare che aveva rilevato la moglie. E i due avevano iniziato a collaborare, l’una per la parte commerciale, l’altro per quella più tecnica. E non avevano mai scisso un sodalizio che, con la nascita e la crescita di due figli, aveva fatto spazio anche a loro. L’agenzia Stima è, infatti, attualmente gestita dai due figli della coppia, Alberto, 55 anni, sposato con una figlia che vive a New York e Sabrina, 51 anni, sposata anche lei. Giuseppe Bittante aveva scoperto di essere malato, gravemente, pochi mesi fa. E sabato si è spento. «Sono morti prima del previsto. È come se si fossero lasciati andare, ad un certo momento, per morire insieme» dice il figlio Alberto.


L’ULTIMO SALUTO

I funerali dei coniugi Bittante si svolgeranno giovedì 28 aprile, alle 15, al Duomo, curati da Dotto. L’ultimo addio insieme, come insieme erano sempre stati nella vita. «Quanti affari avevano concluso insieme, e non soltanto a Treviso. Ricordo di alberghi venduti a Cortina e di lottizzazioni portate in porto attorno a Treviso e, tra le altre, la vendita del castello di fronte al park Dal Negro. Mia madre fino agli 80 anni di età era sempre in agenzia e arrivava dove nemmeno il computer poteva, riannodando dati, cifre, ricordi. Con il risultato di soddisfare la clientela che, devo ammettere, era parecchio cambiata». Tutti e due trevigiani, i nonni di Giuseppina Dotto avevano gestito il Makallè per tanti anni, erano rimasti in città facendo crescre l’attività e la famiglia. «L’unica consolazione è che se ne sono andati insieme. Uno senza l’altro non avrei saputo immaginarmelo» dice il figlio.
 

Ultimo aggiornamento: 26 Aprile, 11:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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