Doppie sale operatorie contro le liste d'attesa: 5mila interventi chirurgici da recuperare

Lunedì 11 Aprile 2022 di Mauro Favaro
La cittadella sanitaria inizierà ad essere operativa da settembre con le nuove sale operatorie del monoblocco
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TREVISO Dopo l’estate Treviso potrà di fatto contare su due ospedali per recuperare i 5mila interventi chirurgici rinviati a causa dell’emergenza Covid. A settembre entrerà in funzione il polo operatorio all’interno del monoblocco della nuova cittadella sanitaria.

E di pari passo continueranno a funzionare anche le attuali sale operatorie del Ca’ Foncello. All’inizio era previsto il trasloco e la conseguente demolizione delle vecchie strutture. Nell’ambito del piano per il recupero degli interventi chirurgici, però, l’Usl della Marca ha deciso di procedere in via straordinaria con il doppio binario. Almeno fino a quando sarà necessario.


LA STRATEGIA
Nel picco, compatibilmente con il personale, potrebbero funzionare quasi 40 sale operatorie. «Puntiamo ad andare quanto prima nel nuovo blocco, continuando a usare anche le strutture vecchie per fare quanti più interventi possibile -conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl- l’obiettivo è abbattere le liste d’attesa entro la fine di quest’anno. Abbiamo già iniziato a recuperare gli interventi. E continueremo in modo sempre più massiccio, arrivando a eseguire molte più operazioni rispetto al 2019, che per noi è l’anno di riferimento pre-pandemia». Alla fine quest’anno verranno garantite quasi 1.000 ore di attività in più nelle sale operatorie. «Contiamo di fare 53 sale in più, pari a 6 ore l’una, solamente per le chirurgie -specifica il direttore generale- e procederemo così anche per la cardiochirurgia e la neurochirurgia». La priorità assoluta è data comunque alle attività legate ai tumori e ai trapianti. «Il recupero delle prestazioni è già iniziato e continuerà ad avanzare in modo progressivo -continua Benazzi- entro la fine dell’anno ci rimetteremo in pari con i tempi di attesa». «Si tratta di uno sforzo importante. Useremo le sale operatorie anche di sabato e domenica, così come di sera -aggiunge- con sei ore in più si possono fare uno o due interventi di grande chirurgia o anche sei di piccola chirurgia». L’incremento si annuncia esponenziale. Il polo operatorio del nuovo monoblocco, in particolare, all’inizio potrebbe essere usato proprio come un grande settore dedicato alla day surgery. L’importante è che medici, infermieri e tutto il resto del personale riesca a sostenere i ritmi. «In tutto questo tempo si sono comportati in maniera eroica -evidenzia Benazzi- lo dico a ragion veduta: non manca la stanchezza, ma non si sono mai tirati indietro davanti alla necessità di allungare il loro impegno».


IL NODO
Parallelamente si spera che il Covid molli davvero la presa. Oggi sono 266 i dipendenti dell’Usl temporaneamente assenti, costretti in isolamento a casa perché positivi. Senza contare i 150 no-vax assenti, almeno fino alla fine di quest’anno, perché sospesi dato che nonostante l’obbligo non hanno voluto vaccinarsi contro il coronavirus, senza un valido motivo. «Stiamo puntando ad avere infermieri in più proprio per andare a potenziare il settore operatorio -dice il direttore generale- abbiamo verificato le tempistiche: dal 2 maggio inizieremo a inviare i telegrammi per assumere i 260 nuovi infermieri risultati idonei al concorso». Negli ultimi giorni, intanto, l’epidemia da Covid sembra aver un po’ rallentato. «Siamo scesi a un’incidenza provinciale media di circa 700 casi ogni 100mila abitanti. Stiamo andando giù -conclude Benazzi- e vale lo stesso per i ricoveri: ad oggi contiamo 135 pazienti positivi. Lentamente, certo, ma stanno calando».

Ultimo aggiornamento: 16:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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