Parla Carolina Sala, trevigiana di Conegliano, ora protagonista con la fiction in onda su Netflix. «Il successo? Mi scrivono dall'India e pure dalla Colombia».
Le sue icone sono Meryl Streep e Daniel Day Lewis, ma un sogno nel cassetto è un film d'azione a Hollywood. Nel frattempo, Carolina Sala - coneglianese classe 1999, ora studentessa di storia dell'arte a Venezia - sta raccogliendo consensi su scala mondiale come protagonista della serie TV Fedeltà diretta da Andrea Molaioli per Netflix. Appassionata di teatro fin da ragazzina, Carolina inizia giovanissima a lavorare come attrice, formandosi all'Accademia Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto.
Nonostante i successi cinematografici non abbandona il teatro. Come nasce questo amore?
«Non saprei dire quando è nata la passione per tutto ciò che è teatro, perché l'ho sempre avuta. Da teenager ho iniziato a cercare corsi di teatro e nel frattempo partecipavo alla Dama Castellana come figurante e interprete, poi a 15 anni ho iniziato a studiare e lavorare con l'Accademia Lorenzo Da Ponte di Vittorio Veneto, dove sono ancora. Ho avuto la possibilità di formarmi, soprattutto sul movimento del corpo, tra commedia dell'arte e teatro-danza».
E come è iniziata l'avventura davanti alla macchina da presa?
«Sono diventata professionista a 16 anni e a 18 anni sono stata notata nel ruolo di Giulietta da quello che oggi è il mio agente per il cinema. Già dall'ultimo anno di liceo ho iniziato l'avventura di andar su e giù tra il Veneto e Roma. E mentre davo la maturità ho iniziato a girare la prima serie di Pezzi unici con Sergio Castellitto».
Ora è sulle copertine con Fedeltà.
«È sicuramente il progetto più grosso come risonanza, dato che esce in contemporanea in 190 paesi».
Come vive questo momento?
«Devo ancora realizzare, perché è passata qualche settimana. È divertente quando ti scrive gente dall'India, dalla Colombia o da ovunque. Il primo approccio è su Instagram. Per il momento è una bellissima esperienza».
Prossimi progetti?
«Nel 2021 ho girato come protagonista altri due film, ora in uscita. Vetro, opera prima di Domenico Croce, che esce il 7 aprile dopo la presentazione in concorso al festival Bif&st di Bari; è stata un'esperienza molto intensa, perché è la storia di una ragazza hikikomori. E poi Di più non basta mai di Pappi Corsicato, nel quale sono la figlia di miliardari milanesi che vuol fare la curatrice d'arte».
Come è cambiata la vita?
«Per ora con gli amici è cambiato poco. E poi io sono piuttosto sobria. Mi piacerebbe fare un film d'azione americano. Sarebbe divertente, anche se quasi tutto girato in green screen».