I camerieri non si trovano: in un bar pasticceria di Treviso entrano in servizio i robot

Venerdì 28 Aprile 2023 di Alfredo Baggio
Un bar pasticceria di Treviso ha avviato la sperimentazione

TREVISOSe il personale manca, spazio ai robot. Il bar-pasticceria Signore e Signori ha deciso di sperimentare un nuovo cameriere dalle movenze un po’ più rigide del normale, che aiuterà i suoi colleghi portando piatti, puliti e sporchi, dalla cucina ai tavoli e viceversa. Un passo avanti nel mondo dell’innovazione per uno dei locali storici della città, alle prese come tutti con la grave carenza di personale dell’ultimo periodo. «Ancora dobbiamo decidere se sarà una soluzione definitiva o meno - spiega il titolare Luca Marton - però non trovando più nessuno che voglia fare questo lavoro, e avendo bisogno di garantire un servizio d’eccellenza, potrebbe anche esserlo». Il robot, in questa fase, sarà un ausilio al lavoro del cameriere umano che grazie alla presenza del collega robotico potrà concentrarsi di più su aspetti del proprio lavoro che prima venivano messi in secondo piano dal bisogno di correre su e giù dalla cucina per portare i piatti. «Questo robot servirà per sgravare il personale dal lavoro di manovalanza diciamo - continua Marton - e permettere loro di essere più presenti in sala o nel plateatico e seguire meglio i clienti».

L’UTILIZZO

Il robot avrà il compito di portare i piatti, mentre il servizio al tavolo sarà comunque compiuto da un cameriere umano. «Ovviamente non succederà che sia lo stesso robot a prendere le ordinazioni - precisa Marton - perché è necessario che il cliente possa avere il servizio migliore possibile. Servirà solamente per evitare ai dipendenti di fare mille giri e anzi, essendo più presenti e vicini ai clienti, di rendere il servizio al tavolo ancora migliore». Una soluzione, quella dei robot-camerieri, che già altri locali nel trevigiano hanno deciso di adottare da ormai un po’ di tempo. Come la Japan House di Villorba, che fa servire sushi e nigiri a un simpatico robottino dalla faccia sorridente. «Intanto cominciamo con uno - precisa Marton - per vedere come si integra con il resto del personale».

LA RASSICURAZIONE

Signore e Signori è sempre stato in prima linea nelle avanguardie per quanto riguarda il mondo della ristorazione. «Negli anni ’90 siamo stati i primi con i dehors riscaldati - ricorda Marton - e anche i primi a Treviso a mettere i termofunghi a pellet per tenere al caldo la clientela. La sperimentazione è nel dna del nostro locale». E non sono solamente gli esercenti di bar e ristoranti a riconoscere l’utilità di questa innovazione, ma anche chi produce o vende i robot, tanto da aver creato dei corsi per imprenditori e dipendenti per capire come valorizzare, integrare e migliorare il lavoro nei locali grazie alla presenza di questi nuovi asset. «I robot possono solamente rendere migliore un lavoro che ultimamente in pochi vogliono fare - spiega Leonardo Fontana, titolare dell’azienda di Carbonera, Warmbot - e la paura che possano rubare lavoro non ha senso che esista». Warmbot al momento ha disponibilità di tre tipologie differenti di robot: quello che porta i piatti dalla cucina ai tavoli e quelli sporchi indietro, quello per l’accoglienza del cliente e quello per le pulizie durante gli orari di chiusura. «Ogni robot ha la sua specializzazione e può sicuramente essere una soluzione per esercenti che fanno fatica a trovare personale - conclude Fontana - basti pensare che grazie ai robot che portano i piatti avanti e indietro si permette ai camerieri umani di rimanere fissi in sala, interagendo al meglio con i clienti e aumentando in questo modo lo scontrino medio. D’altronde un robot non è capace di vendere un prodotto e per questo saranno sempre necessari gli esseri umani».

Ultimo aggiornamento: 17:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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