NERVESA (TREVISO) - Dopo mesi di lockdown e l'ennesima mattinata di didattica a distanza, quattro tiri nel campetto parrocchiale hanno rappresentato una calamita irresistibile. Del resto, se hai un'età compresa fra i 15 ed i 17 anni, stare in casa, fra telefono e computer, ad un certo punto diventa insopportabile. Ma l'essersi lasciati andare, ritrovandosi addirittura in quattordici nel campetto della parrocchia di Bavaria, costerà davvero caro a un gruppo di ragazzi residenti nel Comune, o meglio ai loro genitori. Che dovranno sborsare, come multa, una cifra complessiva di 5mila 600 euro. Ovvero, 400 euro a testa moltiplicati per quattordici.
LA SEGNALAZIONE
Il tutto è successo nel corso di un pomeriggio della settimana scorsa, quando i ragazzini non hanno resistito al fascino rappresentato dalla possibilità di ritrovarsi dal vivo e non davanti a uno smartphone, oltre che di muoversi all'aperto invece di trascorrere ore e ore a letto o sul divano.
L'INTERVENTO
La telefonata è stata ricevuta dai carabinieri di Montebelluna che hanno attivato i colleghi di Nervesa. I quali, giunti sul posto, hanno identificato e multato i 14 ragazzini. Una vicenda che sta facendo il giro di Nervesa suscitando reazioni diverse. Da un lato c'è l'assoluta consapevolezza del fatto che i ragazzini hanno violato le regole anticontagio. Dall'altro, però, c'è la sensazione che, forse, dopo un anno di didattica a distanza sarebbero potute bastare una bella predica e la promessa di non ripetere il gesto. Ma c'è da chiedersi se questa fosse la prima volta in cui i ragazzini si trovavano o invece lo stesso residente si sia mosso di fronte all'ennesimo assembramento. «Sono molto dispiaciuto per l'accaduto - dice il sindaco Fabio Vettori - 400 euro sono soldi, per una famiglia, ma è anche vero che le regole sono regole. Nel contempo però va anche detto che questi ragazzi sono stressati e non possono continuare a stare da soli senza svago. È chiaro che bisogna stare attenti». L'alternativa poteva essere un richiamo informale, ma a quanto pare il fatto che il tutto sia partito da una precisa chiamata al 112 ha reso assolutamente inevitabile, per i carabinieri di Nervesa, procedere con la multa. Per pagare la quale rischia di non bastare una decurtazione della paghetta settimanale.