Bullizzato a 11 anni da tre compagni, botte e minacce: «Meglio se muori». Ragazzino in crisi psicologica, mamma prepara denuncia

Venerdì 25 Novembre 2022
Undicenne bullizzato e terrorizzato da tre compagni
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BREDA DI PIAVE - Unghie rosicchiate, sguardo spento. Ma soprattutto il terrore di tornare a scuola e di finire ancora una volta nelle grinfie dei bulli. La vittima è un ragazzino di soli 11 anni, che porta addosso i segni dell'inferno che sta attraversando. Al punto da non voler più andare a lezione: «Meglio morire che andare a scuola» è arrivato a dire alla mamma, preoccupatissima che il figlio possa arrivare a compiere i gesti estremi a cui i bulli lo avrebbero istigato: «Non vali niente, è meglio se muori». Tanto che la donna ha già informato i carabinieri ed è pronta a formalizzare la denuncia contro gli aguzzini di suo figlio.

Vuole vederci chiaro, andare fino in fondo e soprattutto mettere fine a questo incubo. In questi giorni l'11enne è a casa da scuola, in attesa di chiarimenti con la dirigente scolastica, che incontrerà nelle prossime ore.

L'ESCALATION
Il racconto choc - affidato ai microfoni di Antennatre - arriva da Breda di Piave, dove il figlio sarebbe stato preso di mira da tre ragazzini poco più grandi di lui, in un'escalation di violenze. «Ci sono dei bulli che da circa un anno fanno del male a mio figlio, sia fisicamente che mentalmente» racconta. Sono in tre a bullizzarlo, tutti del paese: 12enni o poco più grandi. Lo inseguono in bicicletta, gli lanciano petardi, lo picchiano: tre contro uno. «L'ultimo episodio è successo pochi giorni fa, sull'autobus - continua la madre -. Gli hanno scattato una foto dicendo che l'avrebbero pubblicata su Instagram scrivendo cose bellissime». Una promessa beffarda fatta da chi non vedeva l'ora di mettere il compagno alla berlina, ancora una volta. Prima dell'affondo: «Non vali niente, meglio se muori». Un colpo durissimo per l'autostima e l'identità di un ragazzino così giovane. A quell'età vessazioni del genere rischiano di creare danni irreparabili. Gli effetti dello stress e della violenza subìta, sono già ben visibili, secondo la madre: «Si mangia le unghie, in un caso ha fatto anche la pipì a letto». Segno che qualcosa non va. Segno che il ragazzino sta attraversando un momento di forte disagio. La madre ha capito che la situazione stava diventando ormai insostenibile qualche giorno fa, quando il figlio non voleva alzarsi dal letto per andare a scuola. «Mi ha chiesto se potevo accompagnarlo - racconta la donna - e mi ha detto che era meglio morire che andare a scuola».

LA DENUNCIA
Una frase che la donna non avrebbe mai immaginato di sentir pronunciare dal ragazzino e che non era certo una battuta, ma una spia d'allarme di quello che stava succedendo. «A 11 anni dire una cosa del genere...»- la donna rabbrividisce al solo pensiero e non nega la sua preoccupazione, anzi. «Ho paura. Cinque anni fa a Londra la figlia di una mia amica si comportava allo stesso modo: si mangiava le unghie, stava male. Un giorno si è chiusa in camera e ha preso delle pastiglie. Sua mamma pensava che stesse dormendo invece l'ha trovata morta. Ho paura che possa succedere anche a mio figlio». Per questo ha deciso di squarciare il velo di silenzio: «Voglio denunciare: questa situazione deve finire». La donna, che ha già avuto un primo contatto con i carabinieri, intende formalizzare la denuncia nelle prossime ore. A quel punto sarà la Procura dei Minori a fare le opportune verifiche sul delicatissimo caso.

Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 11:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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