Boom di saloni beauty e centri benessere, la Marca Trevigiana punta sulla bellezza

Venerdì 18 Agosto 2023 di Alfredo Baggio
Boom di saloni beauty e centri benessere, la Marca punta sulla bellezza

La Marca “gioiosa et amorosa” ama il benessere e il beauty: sono ben 2165 saloni di bellezza diffusi nel territorio, un “mondo” dentro il quale si muovono 4376 addetti per un bacino d’utenza che conta 876.000 abitanti. «Si tratta di una rete capillare di prossimità dedicata al benessere», conferma Oscar Bernardi, presidente Confartigianato Imprese Marca Trevigiana. Anche perché «il sistema del benessere è uno degli strumenti che abbiamo per la rivitalizzazione del tessuto economico locale mediante relazioni di vicinato e rapporti sociali e ambientali». I dati di Confartigianato sono interessanti, e delineano un rapporto tra abitanti e addetti migliore della media veneta. Solo 4 dei 28 comuni che compongono il territorio, infatti, sono privi di salone estetici e acconciatura, e cioè Monfumo, Refronolo, Zenson di Piave e Meduna di Livenza.

Un 4,4% non coperto dalla fitta rete di parrucchieri, ma che non ha bisogno di spostarsi poi molto per ricevere un servizio di alta qualità in un comune limitrofo: in provincia, infatti, si contano 5 operatori di bellezza ogni 1000 abitanti. 


IL RIFERIMENTO
«I giovani veneti ci riconoscono come figure professionali di alta specializzazione - commenta Giannantonio Papa, presidente del gruppo benessere di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana - a cui rivolgersi per soddisfare il bisogno della cura personale. E per i giovani i saloni di acconciatura ed estetica sono considerati delle realtà dalle grandi potenzialità di crescita e di sviluppo futuro, fondato sull’aggiornamento continuo, con corsi mirati ad elevare la qualità per soddisfare una clientela sempre più attenta al contesto ambientale e alla sostenibilità, orientate alla personalizzazione del servizio e alla cura del sè». Curiosamente, secondo una ricerca realizzata nel primo semestre 2023 dall’Istituto Veneto per il Lavoro in collaborazione con Confartigianato del Veneto, sei giovani intervistati su dieci non amano molto spostarsi dal proprio nucleo di residenza per trovare il salone più adatto alle loro esigenze. Una propensione che da una parte cresce con l’aumento dell’età e dall’altra risulta legata alle opportunità professionali e di servizi che possono trovare nei comuni di residenza. Ecco allora che la presenza capillare di imprese di prossimità nelle zone residenziali diventa sempre più significativa per evitare che le giovani generazioni si spostino per poter accedere a questo tipo di servizi. Non è un caso che dove si registra il migliore rapporto tra numero di abitanti e “addetti al benessere” siano i piccoli comuni: come Portobuffolè, con 92,8 abitanti per addetto, Gorgo al Monticano (118,9) e San Vendemiano (134,3). Seguono in questa classifica tre comuni di riferimento come Conegliano (134,5), Montebelluna (137,6) e Oderzo (138). Treviso si colloca al 10° posto con 156,7 abitanti per addetto, seguito da Vittorio Veneto (159,3). Castelfranco è 16° con 162,2 abitanti per addetto, Mogliano è 31° (211,6), Paese 50° (236,6). La media provinciale è di 200,2 abitanti per addetto. Sono 28 i comuni trevigiani che superano il valore medio provinciale (30,1%) e anche quello regionale (204,2 abitanti per addetto). 


LO STUDIO
Un settore che dà lavoro e servizi, con un occhio di riguardo al mondo della sostenibilità: sfida che le nuove generazioni raccolgono con sempre maggior coraggio, investendo nel green. «Se è vero che è un settore che si sta muovendo, lo sta facendo anche verso la qualità - precisa Papa - e devo dire che purtroppo i nostri giovani non si applicano in questo senso». Secondo Papa i ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro in questo settore non dedicano sufficiente tempo alla formazione post scuola. «Escono dalle scuole che non sono preparatissimi e solo in pochi si applicano - conclude Papa - I corsi di aggiornamento si fanno la domenica e il lunedì, i nostri giorni liberi e tanti fanno a meno. Non basta essere bravi sui social, bisogna dare un servizio di qualità, perché il nostro è un mestiere di sacrificio».

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