TREVISO - Consapevolezza, coraggio e determinazione. Sono gli aspetti che contraddistinguono la vita di Damiano e della sua famiglia.
I TRAGUARDI
Frequenta l'Itis Fermi di Treviso. E a giugno affronterà la maturità. «Sono felicissimo dice il 20enne perché prendere il diploma significa andare all'università. Io voglio fare Giurisprudenza, e magari diventare avvocato». Parallelamente è diventato cintura nera di karate. E ha continuato a coltivare la propria passione per il teatro. In particolare per Pirandello. «E' un momento molto impegnativo, ma entusiasmante. Per lui e anche per tutti noi e per la sua famiglia evidenzia Elena Gorini, responsabile del Centro Samarotto di Villorba, struttura di riferimento per l'autismo e i disturbi generalizzati dello sviluppo mamma Margherita, papà Giuseppe e la sorella Romina hanno sempre favorito i suoi interessi». La storia di Damiano ha colpito gli esperti dell'Usl della Marca. Tanto che ieri, nella Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo, l'azienda sanitaria ha voluto condividerla con tutti.
I NUMERI
Nella Marca sono 981 i bambini e ragazzi con meno di 18 anni con autismo. A questi si aggiungono 107 persone tra i 18 e i 25 anni, sempre seguiti dai servizi dell'età evolutiva, e 222 adulti seguiti dai servizi disabilità, inserimento lavorativo e salute mentale. Per un totale di 1.310. «I numeri si sono quadruplicati rispetto a una decina di anni fa» sottolineano dall'Usl. E' stata questa la base che ha portato l'azienda sanitaria a istituire il Centro di riferimento autismo per collegare i servizi e uniformare percorsi e azioni. Ognuno dei quattro distretti sanitari del trevigiano conta un'equipe dedicata ai bambini con autismo. Il centro Samarotto è il riferimento di secondo livello. E ora si stanno strutturando equipe dedicate anche per gli adulti. Ieri, intanto, tutti gli ospedali della provincia sono stati illuminati di blu, il colore ufficiale della Giornata della consapevolezza sull'autismo. «Quest'anno assume un rilievo particolare concludono dall'Usl l'emergenza Covid e una guerra che mai ci saremmo aspettati hanno mostrato, con tutta evidenza, l'importanza di vivere in una società veramente inclusiva, in cui vengono rispettati i diritti di tutti».