TREVIGNANO - Assmà Haddadi è cresciuta a Trevignano, ha frequentato l’istituto Einaudi scarpa a Montebelluna, ha giocato a calcio a cinque con una squadra femminile del Villorba. Ora, a vent’anni, studia alla Sorbonne di Parigi con l’obiettivo di conseguire una doppia laurea: letteratura francese, edizione e media-studi iberici e latinoamericani.
LA PRESENTAZIONE
Sarà presentato in prima assoluta nazionale il 29 aprile, con un evento su Youtube. Il lavoro è promosso dall’Associazione Sport4Society e sostenuto, tra gli altri, da Amnesty International Italia, Banca Etica e Caritas Tarvisina. «Assmà -spiega il regista e vicesindaco di Trevignano Dimitri Feltrin- è nata in Italia da genitori marocchini e ha scelto di indossare il velo islamico, che la identifica come una giovane donna musulmana. Ma, allo stesso tempo, conduce una vita per nulla diversa da quella dei suoi coetanei di fede cristiana: lo dimostra il fatto che gioca a calcio a cinque con una squadra femminile. Quando Assmà scende in campo incarna quindi contemporaneamente tradizione e modernità, l’essere musulmana e l’essere italiana, europea, occidentale». «Ho messo il velo un po’ per gioco, poi ho iniziato ad amarlo» - aggiunge Assmà».
GLI OBIETTIVI
Il docufilm intende raccontare, attraverso la figura-simbolo di Assmà, gli interessi, le aspirazioni, i pensieri dei giovani italiani di fede islamica. «Si racconterà -continua Feltrin- l’assoluta normalità di ragazze e ragazzi che pregano in maniera diversa, ma che vivono in maniera del tutto simile ai loro coetanei, cercando di andare a smorzare la diffidenza che ancora permea, a livello culturale, lo sguardo di tanti italiani nei confronti di questi ragazzi». Anche se lei, la protagonista, di problemi, in Italia, dice di non averne incontrati. «Ora in Francia non trovo facilmente lavoro per via del velo -afferma- il governo francese non ci facilita la vita, ma siamo sempre fiere di mostrare chi siamo, portandolo con orgoglio. In Italia, invece, non mi è mai capitato di trovarmi in difficoltà: magari sentivo alcuni sguardi addosso, ma penso che fossero determinati da pura curiosità di capire chi fossi». Il cortometraggio, che ha raccolto il sostegno economico e il patrocinio di molte istituzioni e realtà del terzo settore del territorio veneto, vuol essere uno strumento con cui affrontare le sempre attuali tematiche delle discriminazioni etniche, religiose, di genere, in questo caso attraverso la mediazione dello sport. Il film sarà proiettato a partire dalle 21 sulla pagina Youtube del regista, Dimitri Feltrin, e sarà seguito da un dibattito condotto dal portavoce di Amnesty International Italia Riccardo Noury, al quale prenderanno parte la giovane protagonista del film, Assmà Haddadi, il regista e il presidente di Sport4Society Luca Musumeci. Ecco il link dal quale si potrà vedere il film, che rimarrà “in chiaro” fino alla mezzanotte del 29 aprile: https://youtu.be/TOaYcFeKqtk