TREVISO - Arrestati tre uomini ritenuti responsabili di furto aggravato in abitazione. I carabinieri della Compagnia di Treviso hanno arrestato tre persone ritenute presunte responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di furto aggravato in abitazione. Si tratta di un 49enne di Mogliano Veneto, di un 20enne di origini kosovare e di un 44enne albanese. I fatti risalgono alla serata del 1° novembre, quando, intorno alle 19.30, una pattuglia del Pronto Intervento dell’Arma impegnata in servizio di pattuglia intercettava in via Nuova Trevigiana di Casale sul Sile un’utilitaria con alla guida il moglianese in atteggiamento sospetto.
Tre arresti
Solo pochissimi istanti prima era stato perpetrato, in una strada non distante, un furto ai danni di un’abitazione di proprietà di un 38enne dove ignoti avevano trafugato una cassaforte contenente numerosi monili in oro e pietre preziose e denaro contante per quasi 20mila euro di valore.
Appena giunti nelle vicinanze della dimora gli operanti hanno notato fuggire dalla porta di casa due individui che alla vista dei carabinieri hanno tentato di allontanarsi, venendo bloccati dopo un breve inseguimento e identificati nei due stranieri. I due sono stati trovati in possesso di circa 800 euro in contanti.
La conseguente perquisizione domiciliare ha confermato il sospetto dei militari dell’Arma, ovvero che i due fossero ospitati dall’italiano fermato in precedenza e che fossero anch’essi coinvolti nel furto in abitazione: è stata infatti trovata nei locali al piano terra dove questi dimoravano e nelle pertinenze dell’abitazione una considerevole quantità di monili in oro (anelli, bracciali, collane, orecchini) gran parte dei quali riconosciuti come quelli asportati alla vittima del furto in casa, nonché un attrezzo tipo “piede di porco”, due paia di guanti da lavoro ed un berretto sportivo. Successive verifiche consentivano inoltre di accertare come il 44enne albanese avesse numerosi alias e che fosse destinatario di un provvedimento emesso nei mesi scorsi dalla Procura della Repubblica trevigiana, dovendo lo stesso scontare un residuo pena di 8 mesi di reclusione a seguito di condanne riportate anche per reati contro il patrimonio. I componenti del terzetto, al termine delle formalità di rito, sono stati associati dai militari dell Arma alla Casa Circondariale del Capoluogo, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
