Voli dall'Est cancellati: il Canova rischia il fermo fino alla primavera del 2021

Mercoledì 22 Luglio 2020 di Mauro Favaro
Aeroporto Canova di Treviso a rischio chiusura fino al 2021
TREVISO - L'epidemia da coronavirus non rallenta nei paesi dell'Est Europa e dell'area dei Balcani. E questo allontana la possibile riapertura dell'aeroporto Canova. Il rischio è che lo stop vada avanti fino alla prossima primavera. Perdendo quindi un intero anno dall'emersione dei primi contagi da Covid-19 nella Marca. Oltre all'aspetto sanitario, fondamentale, c'è anche quello economico. I collegamenti con l'Est Europa hanno rappresentato da sempre uno dei punti di forza dello scalo trevigiano, riferimento per molte attività imprenditoriali. Basta pensare alle rotte operate da compagnie aree come l'ungherese Wizz Air. Così come a quelle verso l'est garantite da Ryanair. Adesso qui è quasi tutto bloccato. Anzi, c'è chi invoca una stretta ancora maggiore sugli ingressi in Italia. 

IL QUADRO
Se potesse, Save/AerTre, società che gestisce l'aeroporto, riaprirebbe subito il Canova. Ma, oltre ai rischi, oggi il gioco non vale la candela: al momento l'aeroporto Marco Polo di Venezia basta e avanza. Il mese scorso Enrico Marchi, presidente di Save, aveva annunciato lo stop dello scalo trevigiano per tutta la stagione estiva. Si sperava che il Canova potesse riaprire a ottobre. Nell'Est Europa, però, l'epidemia continua a infuriare. E, in più, si teme che proprio tra l'autunno e l'inverno i contagi possano riprendere a salire anche in Italia. Nasce da questo l'ipotesi che l'aeroporto di Treviso finisca con il riaprire i battenti solo all'inizio del 2021. «Le tempistiche legate alla chiusura temporanea dell'aeroporto di Treviso dipendono dall'andamento della situazione nella quale viviamo che, essendo molto fluida, non permette di definire in maniera chiara a e precisa cosa accadrà al traffico aereo nei prossimi mesi - spiegano dalla società di gestione - ci auguriamo che tutto il traffico del sistema aeroportuale Venezia-Treviso possa recuperare, ma è evidente che questo dipenda soprattutto dall'evolversi dei contagi e dalle relative disposizioni sanitarie che l'Europa e i singoli paesi del mondo stanno mettendo, e metteranno, in atto nei prossimi mesi. Pertanto, anche la data della riapertura di Treviso sarà frutto della combinazione di questi fattori, che Save tiene costantemente monitorati per poter essere pronta a cogliere ogni timido segnale di ulteriore ripresa». 

I SINDACATI
Una nuova doccia fredda per i 500 lavoratori impegnati a vario titolo nello scalo trevigiano, che sono in cassa integrazione con la previsione di rimanerci fino al 15 marzo. «È stato fatto ricorso alla cassa integrazione per tutti i dipendenti, anticipando il trattamento di integrazione salariale, con l'obiettivo di tutelare al meglio l'occupazione e il know how dell'intero sistema», ricordano dalla società. I numeri dicono che a ottobre l'aeroporto di Treviso avrà perso 2 milioni di passeggeri in transito rispetto all'anno scorso. Un'enormità per l'economia della Marca. Solo da gennaio a giugno è inevitabilmente sparito quasi un milione di passeggeri. E da qui a ottobre ne verranno persi altri 1,1 milioni, sempre rispetto allo stesso periodo del 2019. Cifre destinare a lievitare per ogni ulteriore mese di chiusura. Ma è la stessa Save a sottolineare che nessuno prende in considerazione la chiusura definitiva del Canova. «La chiusura non rappresenta una soluzione definitiva confermano da Venezia resta sempre forte la volontà di continuare a investire nel sistema aeroportuale del Nordest, e su Treviso». Tra l'altro proprio nel momento in cui è in dirittura d'arrivo il via libera formale da parte del ministero dell'Ambiente al master plan di sviluppo del Canova.
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