All'aeroporto Canova scoperti 1.202 passeggeri fantasma su voli aerotaxi: danno all'erario di 134mila euro

Attività di vigilanza dogale della Guardia di finanza di Treviso

Lunedì 11 Dicembre 2023 di Redazione web
Guardia di finanza all'aeroporto Canova di Treviso

TREVISO - Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell'ambito dell'attività di vigilanza doganale e antifrode, svolta presso l'aeroporto «Antonio Canova» di Treviso, hanno individuato 90 vettori aerei che nel 2022 hanno omesso di versare l'imposta erariale dovuta per i voli aerotaxi, causando un danno all'Erario pari a 133.990 euro.

Oggetto delle attenzioni investigative è una nicchia del trasporto aereo, vale a dire i voli non di linea, effettuati con velivoli di società di noleggio, con poche decine di posti, solitamente utilizzati per avere maggior comfort e risparmiare tempo, evitando ritardi, code agli imbarchi e al ritiro bagagli.

Sono ben 1.202 i passeggeri transitati per lo scalo trevigiano, distribuiti su 340 voli aerotaxi, per i quali non è stata versata l'imposta, che è pari a 100 euro per le tratte inferiori a 1.500 km o 200 euro in caso di tragitti superiori, e deve essere corrisposta, per ogni tratta con partenza e/o arrivo sul territorio nazionale, dal singolo passeggero che fruisce del servizio di trasporto direttamente al vettore, che a sua volta è obbligato a versarla allo Stato. Si tratta di operatori stranieri, con sede in Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d'America, Svezia, Svizzera, Ungheria.

A individuare i passeggeri «fantasma» sono state le Fiamme Gialle del Gruppo di Treviso che, dopo aver acquisito presso le società di handling attive presso lo scalo di Treviso, le dichiarazioni depositate dai vettori utilizzati per i voli aerotaxi, hanno incrociato i dati con i versamenti effettuati presso la Ragioneria dello Stato. Sono state così scoperte le compagnie aeree che hanno omesso di versare l'imposta erariale, al fine di offrire prezzi più competitivi a imprenditori e turisti. Oltre all'imposta evasa, ora si vedranno applicare anche sanzioni per circa 40 mila euro, pari al 30% delle somme evase. L'attività ispettiva di oggi fa seguito a quella conclusa nel dicembre 2022: all'esito di analoghi controlli, i finanzieri del Gruppo di Treviso avevano, infatti, individuato altri 72 vettori aerei, che nel precedente quinquennio d'imposta 2017 - 2021 avevano provocato un ammanco alle casse dello Stato di 133.500 euro, omettendo il versamento dell'imposta erariale dovuta al transito, presso lo scalo«A. Canova», di altri 1.244 passeggeri, distribuiti su 378 voli aerotaxi.

Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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