TREVISO - Da un lato i passeggeri che tutti i giorni, pur avendo comprato regolarmente un biglietto aereo, non possono imbarcarsi perché il loro posto è stato rivenduto dalla compagnia. Dall’altro il personale di terra in balìa della rabbia degli utenti “appiedati”, che talvolta sfocia in aggressioni verbali, insulti e minacce neanche troppo velate: «Brutta str****, la prossima volta che ti vedo...». Succede all’aeroporto Canova di Treviso, dove alcuni gruppi di lavoratori hanno interpellato i sindacati denunciando una situazione sempre più pesante. A fare da detonatore è l’overbooking sistematico praticato dalla compagnia lowcost ungherese Wizz Air, con pesanti ripercussioni sul volo Treviso-Tirana, che decolla quotidianamente e anche più volte al giorno a seconda dei periodi. Peccato che praticamente a ogni imbarco, un gruppetto di passeggeri rimangano a terra. «C’è chi ha la mamma anziana, chi ha i figli piccoli - racconta un’assistente di terra addetta al check-in che chiede di rimanere anonima -. Contenere le loro reazioni è davvero impegnativo. Anche perché si sfogano su di noi, che non possiamo fare niente».
LA PRATICA
Ma di che cosa si tratta? La sovra prenotazione (traduzione letterale del termine inglese “overbooking”) consiste nel vendere più biglietti rispetto ai posti a disposizione su un aereo. È una pratica legale utilizzata da gran parte delle compagnie aeree per massimizzare il profitto di ogni singolo volo e tutelarsi nel caso in cui alcuni passeggeri non si presentino all’imbarco. Statisticamente, infatti, c’è sempre qualche viaggiatore che, per un motivo o per un altro, annulla o modifica la partenza oppure non si presenta. Così un certo numero di posti (calcolati in base a un apposito algoritmo) vengono rivenduti. E al Canova questo genera sistematici malcontenti soprattutto sull’affollato volo per la capitale albanese. «Su 230 posti, in media 5 rimangono vuoti. Ma la compagnia ne mette in overbooking di più: 10 o 15 per cui c’è sempre gente che rimane a terra» spiega la hostess. Se da un lato l’indennizzo è sempre garantito (attraverso un biglietto sostitutivo sul primo volo disponibile o una sistemazione di pari livello), dall’altro le ricadute gestionali sono inevitabili.
LA DENUNCIA
«Siamo in balìa della rabbia dei passeggeri.