Uccisi dal monossido della stufa,
vani i tentativi di uscire dal casale

Sabato 5 Marzo 2016 di Francesco Campi
Il casolare dove sono morti i due senzatetto

GUARDA VENETA - Non sembrano esserci dubbi sul fatto che a uccidere Andrea Varolo, nato 45 anni fa ad Adria, e Giovanni Tamiso, detto "Davide", 56 anni, nato a Villadose, un passato da pastore, con un'ultima residenza a Crespino, in via Selva, sia stato il monossido di carbonio sprigionato dalla rudimentale stufa a legna che usavano per scaldarsi nel casale abbandonato dove avevano trovato riparo, in via Roma a Guarda Veneta. Anche la posizione dei due corpi, piegati come in un tentativo di alzarsi dal proprio giaciglio alla ricerca di aria, quando ormai l'insufficienza respiratoria stava provocando gli ultimi spasmi prima del decesso, sembra essere un'ulteriore conferma. Alla quale si aggiungono le indicazioni emerse dall'ispezione cadaverica, che ha evidenziato come la morte fosse sopraggiunta da almeno una decina di giorni. Lontano da tutti, ma vicini fra loro, così come i due, che dicevano di essere cugini, vivevano da tempo.
 

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