Giovane ubriaco, armato di cric, minaccia e semina il panico tra i passanti

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Guido Fraccon
Una pattuglia dei carabinieri di Adria
ADRIA - In evidente stato di alterazione, armato di un cric per auto, ha seminato il panico tra le persone. Attimi di paura, lunedì pomeriggio, verso le 18, nel quartiere Canareggio, all’altezza di un supermercato, quando un giovane, poco più che ventenne, in preda ai fumi dell’alcol o di qualche sostanza proibita, ha dato in escandescenze, minacciando chi gli passava accanto. Ultimamente la zona è diventata terreno per gli spacciatori, nonostante i controlli frequenti delle forze dell’ordine; ed è facile scappare e far perdere le proprie tracce nel dedalo di vie e viuzze del rione. Dopo i primi istanti di sconcerto e panico, alcuni di coloro che stavano assistendo alla scena, visto che il comportamento aggressivo non cessava, hanno allertato le forze dell’ordine. Sul posto è intervenuta una pattuglia dei Carabinieri, che ha fermato e portato a più miti consigli il ventenne, che dai primi riscontri sarebbe originario di Porto Tolle.
Tra i residenti, preoccupati per gli ultimi episodi che si stanno verificando, è scattato un nuovo campanello d’allarme. «Questo è sempre stato un quartiere tranquillo - commenta un abitante - ma ultimamente si stanno registrando fatti inquietanti. Forse è il caso che si pensi ad un sistema di videosorveglianza: non risolverà il problema, ma può aiutare».

FURTO DI CELLULARE

Sempre lunedì, ad un ragazzino che stava pescando in riviera Carbonara è stato sottratto dal marsupio il cellulare. Il telefonino è già stato bloccato e i genitori hanno sporto denuncia ai carabinieri. «Non è peril valore commerciale dell’apparecchio - dice la mamma - ma per quello affettivo. Se qualcuno lo trovasse da qualche parte, visto il blocco totale e la denuncia, vi prego di portarlo alla stazione dell’Arma».

SCHIAMAZZI NOTTURNI

Sabato notte, in via San Pietro, dei ragazzini hanno preso a spallate le porte a vetri di alcune abitazioni che si affacciano lungo la strada, disturbando il sonno dei residenti. Qualcuno, dopo che per ben due volte la porta di casa era stata attaccata dagli sconosciuti, ha chiamato i carabinieri. All’arrivo dei militari i giovani però avevano fatto perdere le loro tracce.
Gli episodi fanno gruppo con quelli che si stanno verificando in città negli ultimi tempi, moltiplicatisi nel post-pandemia. Di tale fenomeno ha accennato al Cada la psicologa Silvia Nadalini. «La pandemia - ha rilevato la specialista - ci ha costretti all’isolamento. Questo sentirci soli e indifesi, ha portato tante persone ad una crisi esistenziale e alla necessità di chiedere aiuto. In particolare ha messo a rischio la salute psicologica dei bambini, dei giovani e degli anziani. È sorta anche una forte spinta verso il prendersi cura reciproco, ma per attuarla occorre una presa di coscienza. Dobbiamo fare i conti con tutto quello che davamo per scontato: la nostra salute, la nostra libertà, forse persino la nostra umanità, sono state messe a dura prova dal forzato egoismo dovuto all’isolamento, all’alienazione, a forzature rispetto a ciò che consideravamo normale e naturale».
Ultimo aggiornamento: 08:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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