Supermercato chiude, Effepi risponde alle accuse: «Abbiamo perso un milione in un anno. Impossibile continuare»

I sindacati avevano dichiarato timori per operazioni poco chiare: la guardia di finanza ha aperto un'indagine

Giovedì 11 Agosto 2022 di Federica Broglio
Il centro all'interno del quale c'è il supermercato della Effepi srl

ROVIGO - «Non siamo affatto un'azienda fantasma, ma una realtà sana e solida gestita dalla famiglia Muraro che ne ha la piena proprietà. Il nostro fatturato è stato di 18 milioni 800mila euro nel 2021, 2 milioni e 300mila nel 2020 e 1 milione e 300 mila nel 2019. Nessun buco nel 2019 di 5 milioni, vorremmo capire da dove si è ricavato questo dato decisamente falso». L'azienda Effepi Srl, che a giugno ha chiuso il supermercato del centro commerciale Tredici di Rovigo, smentisce categoricamente le notizie di ieri, riportate dalle organizzazioni sindacali, in merito ad una vicenda che è stata definita fumosa. «Non c'è nulla di strano - afferma il direttore generale dell'azienda Sandro Ferraro - semplicemente il supermercato non era redditizio, anzi in un solo anno ci ha fatto perdere circa 1 milione di euro.

Purtroppo lo stabile ed i locali erano fatiscenti e la proprietà dell'immobile non era intenzionata ad investire. Non abbiamo mai raggiunto un accordo riguardante gli interventi da effettuare. Ma noi onoreremo tutti gli impegni».

I dipendenti

La Effepi afferma di non aver mai abbandonato i dipendenti, anche se, per tutta una serie di cause già accennate ed una ristrutturazione aziendale in atto, si è vista costretta, proprio ieri, a comunicare ufficialmente ai rappresentanti sindacali di Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, la prossima apertura della procedura per il licenziamento collettivo dei 23 dipendenti rimasti a casa. «Fino a maggio abbiamo pagato gli stipendi e abbiamo assunto l'impegno di versare la mensilità di giugno entro agosto» spiega Ferraro. La società di Milano sembra essere molto sorpresa delle dichiarazioni dei sindacati in merito alla chiusura, «anche perché con i lavoratori non ci siamo mai sottratti nel riconoscere quanto dovuto. Forse dimenticano che quando siamo rimasti chiusi da ottobre 2020 a febbraio 2021 siamo noi che abbiamo anticipato la cassa integrazione. Nessuno può recriminare nulla. E non capisco la richiesta di fallimento sinceramente - continua il direttore - anche perché con i fornitori, su Rovigo, abbiamo un'esposizione debitoria irrisoria».

Apertura rischiosa

Non nasconde la Effepi che in questo momento, in un contesto economico e congiunturale difficile, con i costi di luce e gas alle stelle, «abbiamo qualche problema di liquidità, come moltissime altre aziende del resto, ma contiamo di risolverlo quanto prima». Sulla questione della mancata organizzazione interna e promozione, Ferraro fa presente che le condizioni del centro commerciale non erano favorevoli e che l'operazione di apertura di un punto vendita, rilevato in piena pandemia, è stata alquanto rischiosa. «Non lo si poteva definire centro commerciale viste le presenze solo di un tabacchino e di un bar - fa notare -. A questo si deve aggiungere che quando siamo arrivati pioveva dentro ai locali, per fare un esempio. Abbiamo assunto un direttore che proveniva dal mondo Sma, quindi tutto si può dire tranne che non fosse preparato e del settore». Nella trattativa per la cessione del ramo d'azienda Auchan, il ministero per lo Sviluppo Economico, contrariamente a quello che si dice, non è intervenuto con incentivi all'azienda. L'intervento era stato richiesto dagli stessi sindacati, tuttavia è stato aperto un tavolo istituzionale senza giungere ad alcun risultato e, soprattutto, senza ricevere alcun incentivo per la ricollocazione del personale proveniente dal gruppo Auchan. Si tratta purtroppo di notizie false, come la supposta presentazione di Effepi come parte del Gruppo Vega. L'azienda ci tiene a precisare infatti che, in apertura del punto vendita, non si è mai presentata come parte del gruppo Vega, ma che erano in corso delle trattative per le future forniture. Purtroppo l'accordo poi non fu raggiunto, come spesso accade nella normale vita aziendale di molte società. «Queste notizie false e tendenziose minano la nostra credibilità e reputazione, creando ulteriori danni all'azienda che, ripeto, a Rovigo ha perso circa 1 milione di euro in un anno. Sfido chiunque a proseguire un'attività con queste perdite e soprattutto di questi tempi».

Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 10:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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