ROVIGO - C’è qualcosa di poco chiaro dietro alla chiusura del supermercato Iper 13, all’interno del centro commerciale Tredici di Borsea. Il 12 giugno ha abbassato le saracinesche lasciando a casa 23 dipendenti senza ammortizzatori sociali, senza stipendio e Tfr. Nessuno sa chi c’è dietro Effepi Srl, la società che
Questa società, che si occupava di macellazione delle carni con un dipendente ed un collaboratore ed un fatturato da 2.000 euro nel 2019, con sede amministrativa a Comacchio (Fe) e sede legale a Milano, ha rilevato l’attività del colosso francese con altri 6 punti vendita, non tutti in attività, uno a Montelabbate (Pu) e poi Pesaro, Comacchio, Misterbianco (Catania) e Orzinuovi (Brescia), lasciando in “eredità” un totale di 18 milioni di fatturato e un buco da 5 milioni. Cosa c’è dietro a questa operazione è alquanto fumoso, soprattutto a Rovigo.
SCARSA COMPETITIVITÀ
Un supermercato rimasto fermo agli anni 80, per nulla competitivo né per allestimenti, né per marketing, né per i prezzi o i prodotti. I clienti rimasti erano stati fidelizzati dal personale interno, che lì lavorava da anni. Ma anche la proprietà del centro commerciale non ha mai investito sull’immobile ed è sempre stata latitante, anche perché divisa tra tanti soci che sembra abbiano idee differenti sul destino dello stabile. Tant’è. Ora a farne le spese sono i lavoratori che da giugno chiedono risposte, ormai presi dalla disperazione per una situazione che si protrae da troppo tempo e che ora si è acuita a causa delle difficoltà economiche dettate dalla mancanza di stipendio.