Polveri sottili alle stelle: Rovigo mette al bando anche i diesel Euro 4

Martedì 5 Marzo 2019
Polveri sottili alle stelle: Rovigo mette al bando anche i diesel Euro 4
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ROVIGO - Sette giorni continuativi di Pm10 oltre i limiti, scatta l’allerta arancione, con lo stop ai veicoli alimentati a gasolio fino ai limiti di emissione Euro 4. Anche domenica i livelli di smog sono rimasti molto alti, 81 microgrammi per metro cubo d’aria, mantenendosi in media con i valori dell’intera settimana. Il vento dello scorso weekend aveva aiutato tantissimo, portando lo smog dai 123 microgrammi del 22 febbraio ai soli 34 microgrammi del successivo 23 febbraio. Ma da lunedì scorso, le polveri sottili sono tornate ad invadere l’aria rodigina, fino al picco di 82 microgrammi di sabato 2 marzo.   Così, il bollettino dell’Arpav di ieri mattina ha imposto il primo grado allerta per l’inquinamento: se dovessero persistere questi risultati fino a giovedì, il “codice rosso” sarà inevitabile: blocco totale per veicoli privati e commerciali (N1, N2, N3) alimentati a gasolio Euro 4. Ma senza mettere le mani avanti, per il momento è previsto “solo” il livello arancione, per cui da oggi, fino a nuovo ordine, dovranno rimanere ferme in garage le auto alimentate a gasolio Euro 4, ovvero quei veicoli generalmente prodotti prima del 2006, oltre a quelli ancora più vecchi.
ORARI E DEROGHE
Il divieto di circolazione è valido dalle 8,30 alle 18,30 dal lunedì al venerdì: sono esclusi i veicoli commerciali, gli autobus e le auto in servizio alla pubblica amministrazione e forze di polizia. Alle limitazioni del traffico, poi, si aggiungeranno quelle riguardanti l’utilizzo di alcuni sistemi di riscaldamento domestico e industriale: è vietata l’accensione di generatori di calore domestici alimentati a legna (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) aventi prestazioni energetiche e di emissioni che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe “3 stelle”.
EX ASSESSORE
L’ex assessore all’Ambiente Andrea Bimbatti, come aveva già sostenuto in passato, spiega che la semplice ordinanza non avrebbe potuto aiutare in maniera concreta l’aria polesana: «Purtroppo le condizioni climatiche influenzano sicuramente lo smog della bassa Pianura padana - sottolinea - Resto convinto che gli interventi di blocco del traffico limitati alla sola città di Rovigo, rispetto a tutta la provincia, siano poco efficaci per il miglioramento della qualità dell’aria. Le grandi industrie del bacino padano, le masse di traffico che si spostano anche sulle autostrade di tutta la pianura oltre agli impianti di riscaldamento sono sicuramente più inquinanti del traffico rodigino. In ogni caso, le Amministrazioni devono svolgere il proprio ruolo ed era ciò che stavamo facendo, avendo previsto il miglioramento del parco auto del Comune con mezzi ecologici, sia per la Polizia locale che per gli uffici, che arriveranno in queste settimane, oltre a incentivi per la sostituzione di caldaie o stufe che avevamo previsto nel bilancio di previsione e il completamento delle ciclabili, per incentivare l’utilizzo di mezzi alternativi alle auto non avendo un trasporto pubblico così sviluppato da facilitare gli spostamenti dalle frazioni».
Così oggi, dopo i molti falsi allarmi di dicembre e gennaio, durante i quali non era mai stato “acceso” l’arancione nonostante i tanti sforamenti non consecutivi, si è reso necessario adottare provvedimenti concreti per migliorare la qualità dell’aria di Rovigo come già avvenuto la scorsa settimana, con buona pace dei possessori di auto a gasolio Euro 4. Dall’inizio dell’anno, Rovigo risulta una delle città italiane più inquinate d’Italia dopo Milano, Torino e Frosinone. Qualcosa di certo dovrà essere fatto.
Ultimo aggiornamento: 17:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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