Bolletta "monstre" per la piscina: 59mila euro solo in gennaio

Martedì 15 Febbraio 2022 di Alessandro Garbo
Il polo natatorio di Rovigo

ROVIGO - Quando ha letto la cifra, non ha chiuso occhio tutta la notte. Silvano Lindaver, presidente della Rhodigium Nuoto, si aspettava un rincaro sulla bolletta della piscina del Polo natatorio di Rovigo, relativa alle voci gas ed energia, ma un simile aumento era inimmaginabile. Solo per gennaio, 59mila euro. Una cifra choc: più del doppio se confrontato con i 24 mila euro spesi nel gennaio 2020, senza dimenticare che la struttura ha dovuto pagare 7mila euro per le spese fisse nel gennaio di un anno fa, anche se la piscina aveva dovuto chiudere i battenti come da Decreto legge. 
Rhodigium Nuoto sta cercando una soluzione con il fornitore: «Stiamo provando a trovare una formula, magari una dilazione del 50% e 50%. In ogni caso quella cifra va pagata e al momento non esistono contributi dallo Stato, solo promesse». 
Il numero uno dell’associazione sportiva è deluso e amareggiato, ma non intende mollare: «Il fornitore del gas, il consulente del lavoro e il commercialista esaminando i conti mi hanno consigliato di tenere chiuso l’impianto, ma al momento è l’ultimo dei nostri pensieri.

Se rinunciamo a tutto, mandiamo in crisi intere famiglie, collaboratori e dipendenti. E se chiudiamo è un fallimento anche per chi vede uno spiraglio nel continuare a fare sport: non solo gli atleti agonisti, anche per amatori, ragazzini e disabili che frequentano la struttura». 


RINCARI CHOC
Tuttavia, servono aiuti concreti: «Il Comune può fare poco, se non esprimere sostegno e solidarietà. Ho mandato un messaggio al sindaco Edoardo Gaffeo per condividere con lui il nostro problema, non mi ha risposto, ma non voglio alimentare polemiche o “spostare” il discorso sull’aspetto politico. Ci devono aiutare altre istituzioni come lo Stato e la Regione, con cui Assonuoto ha aperto un canale diretto di confronto in queste ore». I costi relativi all’utenza dell’acqua non dovrebbero presentare maxi rincari, ma qui il presidente apre una parentesi: «A Rovigo paghiamo l’acqua 4 euro al metro cubo, i colleghi di Siena e Treviso, ad esempio, pagano 0,90 centesimi al metro cubo. Significa che paghiamo l’acqua quattro volte tanto». Se rapportato al periodo pre-pandemia, il calo di iscritti è sensibile: «Abbiamo un 60% in meno di frequenza rispetto al gennaio di due anni fa - considera Lindaver - eppure la gente ha voglia di tornare in piscina, speriamo che il trend possa migliorare nelle prossime settimane. Certo ci vorranno almeno altri due anni per ritornare ai numeri, e alle adesioni, che c’erano prima dell’emergenza covid». 


EFFETTO DOMINO
Presenze in piscina, secondo il presidente Rhodigium, che rischiano di assottigliarsi ulteriormente: «Anche le famiglie stanno ricevendo in questi giorni bollette stratosferiche: qualcuno taglierà sulle spese in più, alcuni genitori rinunceranno alla pizza, altri all’abbigliamento, ma qualcuno probabilmente “taglierà” anche sullo sport, oppure rinvierà alle settimane successive il ritorno in vasca dei figli. È una realtà su cui tutti dobbiamo riflettere». 
La crisi innescata dalla pandemia ha avuto ripercussioni per alcuni lavoratori: «Ci sono ragazzi che hanno scelto di cambiare strada nel corso di questi due anni, persone a cui non bastava la cassa integrazione per vivere. Hanno preferito andare a fare i cassieri, baristi o camerieri nel settore alimentazione. Scelte che abbiamo compreso, comunque la maggior parte dello staff è rimasta con noi. Abbiamo ridotto un po’ il monte ore, ma si è cercato di confermare i dipendenti e non lasciare a casa nessuno». Di sicuro, in tredici anni di gestione, è il momento più difficile: «Rovigo dovrebbe ringraziare Rhodigium Nuoto - chiosa il presidente - per quanto fatto in questi anni: portiamo avanti una piscina praticamente da soli e non riceviamo aiuti». 

Ultimo aggiornamento: 08:07 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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