Rigassificatore di Rovigo, via libera al potenziamento. Exxon e Qatar vendono la maggioranza

Mercoledì 10 Maggio 2023 di Maurizio Crema
Rigassificatore di Rovigo, via libera al potenziamento. Exxon e Qatar vendono la maggioranza

ROVIGO - Via libera dal Veneto al potenziamento del rigassificatore di Porto Levante (Rovigo, è il più importante d'Italia, fornisce il 12% del fabbisogno italiano di gas) mentre sono in arrivo le offerte preliminari per la maggioranza della società che lo gestisce, l'Adriatic Lng partecipata da ExxonMobil Italiana Gas (70,7%, società del gruppo ExxonMobil), Qatar Terminal Company Limited (22%), affiliata di Qatar Energy, e da Snam (7,3%), 352 milioni di ricavi l'anno scorso per un utile di 62,4 milioni.
La Giunta del Veneto, su proposta dell'assessore allo sviluppo economico ed energia Roberto Marcato, ha approvato l'intesa regionale che permetterà allo Stato di rilasciare a Terminale Gnl Adriatico Srl l'autorizzazione all'aumento della capacità massima di rigassificazione del terminale off shore a Porto Levante (Rovigo), da 9 miliardi di metri cubi di gas all'anno a 9,6 miliardi. L'obiettivo per il futuro è portare la capacità a 11 miliardi con un investimento di 150 milioni. «Il rigassificatore - osserva Luca Zaia, presidente del Veneto - è uno dei perni della politica energetica regionale. Mentre tanti parlano di realizzare impianti, noi uno ce l'abbiamo e siamo felici possa essere potenziato per sostenere le attività del territorio veneto. Per questo motivo abbiamo dato il via libera all'intesa che permetterà alla società che gestisce l'impianto di Porto Levante di aumentare di 600 milioni di Smc/anno la quantità di gas rilasciato». L'aumento della portata di rigassificazione comporterà, inoltre, un incremento dei volumi di gas naturale liquefatto approvvigionati via nave, con conseguente aumento di 5-7 navi metaniere che attraccheranno e scaricheranno al terminale. L'impianto gestito da Adriatic Lng è appoggiato sul fondale marino a una profondità di circa 29 metri, a una distanza di circa 15 chilometri dal punto di approdo a terra della condotta a Nordest di Porto Viro. «L'aumento richiesto - precisa Marcato - non comporta modifiche strutturali, impiantistiche o di processo rispetto all'attuale configurazione dell'impianto e sarà ottenuto mediante un'ottimizzazione del regime di funzionamento». Il terminale Adriatic Lng ha gestito mille navi, la maggior parte delle quali fanno capo al contratto di 15 anni con Edison per l'80% della capacità di rigassicazione del terminale.
In questi giorni sarebbero in arrivo le offerte non vincolanti per la maggioranza di Adriatic Lng: Exxon col 70,7% del capitale e Qatar Energy col 22%.

L'altro grande azionista, il gruppo pubblico italiano Snam col 7,3%, è pronto a salire di peso. «È un processo che stiamo guardando. Non so come si concluderà. Nel caso decidessero di mettere a disposizione una quota, valuteremo per tempo su come eventualmente arrotondare la nostra», ha commentato l'Ad di Snam, Stefano Venier, che ha una prelazione sulle quote in vendita. Secondo alcune fonti, Snam potrebbe salire al 30% dal 7,3% a bilancio per 34 milioni. Dunque tutta la società potrebbe valere mezzo miliardo.


MEZZO MILIARDO
In corsa ci sarebbero anche diversi operatori finanziari internazionali dall'investitore australiano Macquarie (entrato in cordata con Cdp per la quota di maggioranza di Autostrade per l'Italia), alla banca d'affari statunitense Morgan Stanley, al gruppo Igneo Infrastructure Partners e ancora BlackRock, Kkr ed Energy Infrastructure Partners. A oggi è il primo e unico rigassificatore di Gnl italiano a poter accettare le grandi metaniere con capacità sino a 217.000 metri cubi liquidi. Il rigassificatore è connesso alla rete nazionale attraverso un metanodotto che lo collega alla stazione di misura di Cavarzere (Venezia).
 

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