Porto Tolle, oltre al granchio blu le lagune sono a rischio per altri fattori: le problematiche

Martedì 24 Ottobre 2023 di Anna Nani
Porto Tolle, oltre al granchio blu le lagune sono a rischio per altri fattori: le problematiche

PORTO TOLLE (ROVIGO) - Non soltanto granchio blu, e tutto ciò che sta comportando per il comparto, ma anche l'annosa questione dell'interramento della bocca sud del porto peschereccio di Pila. Questi i temi affrontati durante il convegno "Progettare il futuro del Delta attraverso il lavoro, tra la sostenibilità degli ecosistemi e le potenzialità delle filiere produttive nel settore ittico e acquacoltura" promosso da Cgil Flai Rovigo nella Sala della musica di Porto Tolle. A portare i saluti per l'amministrazione è stato il sindaco Roberto Pizzoli che ha fatto un excursus di quello che sta succedendo nelle lagune del Delta. «Le nostre famiglie necessitano di un sostegno al reddito ha detto il primo cittadino -.

L'appello che facciamo a Roma è che si trovi qualcosa a livello normativo che permetta di sostenere questa categoria con un intervento concreto e fattivo. Non chiediamo favoritismi, ma noi come anche a Goro siamo i più colpiti da questa situazione: abbiamo bisogno di aiuto».

QUESTIONE SOCIALE
Di questione sociale ha parlato pure il segretario generale Flai Rovigo, Mauro Baldi che ha inoltre posto l'accento sullo stato delle lagune: «È vero che il granchio blu è arrivato in estate, ma probabilmente come conseguenza di altro. Sono 5 anni che dico che la manutenzione non viene fatta, i dati dicono che fino a quando ad occuparsene era la Bonifica la produzione era maggiore. Come da anni permangono le problematiche nel porto di Pila: stiamo aspettando che qualcuno si faccia male per intervenire strutturalmente? Ci sono problematiche che è giunto il momento di affrontare». Se il biologo marino Roberto Odorico ha posto l'accento sulle specie aliene come il granchio blu che saranno sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, il presidente del Consorzio pescatori del Polesine Luigino Marchesini ha ribadito la necessità di aiuti concreti per gli operatori del comparto che da qui in avanti si troveranno a reddito zero.


INTERRAMENTO
Per la cooperativa Pila, il vice presidente Isma Veronese ha messo sul piatto della bilancia accanto ai problemi di interramento, anche quello del caro-carburante: «Troppi costi per chi vive di pesca. Lo scavo dell'uscita a mare ci permetterebbe non soltanto di uscire in sicurezza, ma darebbe una risposta pure agli allevatori di vongole». «Stiamo parlando di fenomeni che vanno messi in fila ed affrontati una volta per tutte, basta alla logica del breve termine e dell'agire in emergenza, bisogna operare in modo più lungimirante ha evidenziato Massimo Barbin, presidente del Distretto ittico Rovigo Chioggia -. In situazioni di calamità come questa servono provvedimenti straordinari che permettano di superare la burocrazia. Serve un commissario ad acta per avere l'elasticità necessaria per usare le risorse a disposizione». Ha tirato le somme Antonio Pucillo Capo Dipartimento Pesca della Flai Cgil Nazionale: «Non c'è più tempo, ma un immediato nel quale bisogna intervenire. Il problema non sarà solo il 2024, ma gli anni successivi quando si dovrà ripopolare la laguna. Ma fino ad allora come sosteniamo i lavoratori?».

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