Serve un piano per il trasporto pubblico altrimenti la Regione diminuirà i fondi

Mercoledì 27 Luglio 2022 di Elisa Barion
Serve un piano per il trasporto pubblico altrimenti la Regione diminuirà i fondi

ROVIGO - Tra il dire e il fare c’è di mezzo il Comune di Rovigo. Il futuro del trasporto pubblico locale in Polesine si gioca quasi interamente sulla rimodulazione del servizio pubblico urbano, ovvero dei bus sulle strade del capoluogo. Il motivo è che così com’è strutturato, costa troppo e non è sufficientemente utilizzato. Serve una riorganizzazione radicale e ponderata del servizio prima di poter procedere con una eventuale gara d’appalto, sempre che gli enti coinvolti, in primis la Provincia che è l’autorità d’ambito del trasporto, decida che quella dell’appalto sia la strada da seguire. Gara che tra l’altro, in Polesine è attesa da anni. Basti pensare che il contratto originale dell’affidamento del servizio è scaduto nel lontano 31 dicembre 2003. Da allora è proseguito sulla base di proroghe, l’ultima delle quali risale al 2017. Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 era stata anche tentata l’elaborazione di una gara, poi tutto era naufragato. Da allora sono passati cinque anni e nulla è cambiato.

STUDIO IN CORSO

Attualmente il servizio si articola in due reti: l’extraurbano in capo a Busitalia Veneto, Garbellini, Pilotto Viaggi, Tiengo Aldo e Brenzan srls, e l’urbano di Rovigo, affidato a Busitalia Veneto. Ora serve unaccelerata che porti a una svolta dopo che il recente decreto Concorrenza ha dato 4 mesi di tempo per sanare la situazione. Così la Provincia, anche per conto del Comune di Rovigo, si è rivolta a un consulente con sede a Roma, uno dei pochi esperti di trasporti in Italia. «Comune e Provincia - spiega l’assessore Giuseppe Favaretto - hanno commissionato uno studio per determinare le condizioni della gara. Per andare a gara serve che il 36 per cento del servizio sia coperto dai ricavi dei biglietti. Il tutto in tempi stretti perché siamo già in proroga. Il problema, però, è il trasporto pubblico urbano. A ogni modo i tempi sono stretti perché ulteriori rallentamenti rischiano di procurare una riduzione dei fondi erogati dalla Regione, benché si tratti di un servizio essenziale».
Proprio sullo studio commissionato a un consulente, il consigliere provinciale Lorenzo Rizzato interviene. «Stiamo facendo tutte le valutazioni del caso per trovare una soluzione a questo annoso problema, che non nasce oggi, ma tanti anni fa. Il dato oggettivo è che le tratte di competenza della Provincia, quelle della rete extraurbana, economicamente si reggono. Quindi la Provincia non ha difficoltà a gestire il servizio. Il problema è relativo alla rete urbana di competenza del Comune di Rovigo che è, a seconda dei vari punti di vista, sovrastimata o sottoutilizzata. Oppure entrambe».

I FINANZIAMENTI

A tal proposito Rizzato fornisce i numeri del recente fondo regionale, deliberato dalla giunta Zaia il 1. giugno. «I finanziamenti assegnati dalla Regione al bacino di Rovigo ammontano, complessivamente, a 10.830.689 euro per un totale di chilometri finanziati, che si attesta intorno a 6.807.204». Entrando ancor più nel dettaglio, per l’extraurbano, la Regione corrisponde 7.015.825 euro a Busitalia Veneto, per una produzione di 4.532.187 chilometri, 1.624.912 euro per Garbellini, per 1.094.954 chilometri, 145.667 euro a Pilotto viaggi per 84.887 chilometri, 121.299 a Tiengo Aldo per 81.08 chilometri e 69.625 euro a Brenzan srls per 51.308 chilometri. In totale, i servizi extraurbani comportano un finanziamento di 8.977.331 euro per 5.844.420 chilometri.
Il servizio urbano per Rovigo, gestito interamente da Busitalia Veneto, è finanziato dalla Regione con 1.853.358 euro per 962.783 chilometri. Il dato significativo emerge, però, dal corrispettivo unitario, ovvero gli euro a chilometro: nella rete extraurbana il servizio di Busitalia Veneto costa alla Regione 1,548 euro, quello di Garbellini 1,484 euro, Pilotto 1,716 euro, Tiengo Aldo 1,496 euro e Brenzan 1,357 euro. Nella rete urbana per Busitalia la Regione paga 1,925 euro, quasi il 20% in più rispetto al corrispettivo a chilometro più alto del servizio extraurbano.
 

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