Rovigo. Pinacoteca del Roverella chiusa quando non ci sono i grandi eventi, scatta la polemica

Secondo l'accordo il piano nobile del palazzo dovrebbe ospitare a rotazione 40 opere della Pinacoteca rodigina

Martedì 11 Luglio 2023 di Sofia Teresa Bisi
Pinacoteca di palazzo Roverella

ROVIGO - «Nessuno ha chiesto ai rodigini se preferiscano delle grandi mostre o la pinacoteca aperta. Nessuno inoltre vorrebbe donare quadri a una città che non li espone». L'architetto e socio accademico Guido Pietropoli interviene in modo deciso sulla questione che sta "scaldando" l'opinione pubblica della città. «La convenzione - dice - stipulata tra la Fondazione Cariparo, il Comune, l'Accademia dei Concordi e il Seminario vescovile parla chiaro: prevede che il piano nobile di Palazzo Roverella sia destinato a ospitare, a rotazione, circa 40 opere della pinacoteca rodigina».

Quadri esclusi

«Nei primi anni di apertura del Roverella era successo, ma poi la situazione è cambiata a sfavore della città: la convenzione non viene rispettata perché solo 20 quadri vengono esposti in periodi limitati, mentre dovrebbe essere lasciato libero il piano nobile di Palazzo Roverella, escludendo le sale adibite a bookshop e i reperti, oltre alla coda delle mostre, che si potrebbero limitare al sottotetto. I grandi eventi espositivi che negli ultimi anni hanno senza dubbio portato in città lavori di artisti prestigiosi e visibilità per Rovigo sono di enorme valore di per sé, ma pochi rodigini ne traggono vantaggio, se non alcuni esercenti di luoghi di ristorazione e bar. I visitatori infatti tendono a fare visite fugaci, e gli introiti dei biglietti non vanno a vantaggio dei rodigini, perché la gestione delle mostre è esterna alla città. Come si può ipotizzare una scarsa affluenza alla pinacoteca in estate, quando i possibili utenti e turisti in Polesine si sanno informare online dell'impossibilità e quindi non si dirigerebbero mai verso istituzioni chiuse? Sarebbe opportuno dunque richiamare la Fondazione Cariparo ai propri doveri, ma il patto che la lega alla nostra città si mostra impari, per cui Rovigo sembra costretta a subire anche le decisioni sfavorevoli e dunque la chiusura totale di Palazzo Roverella per tutti i periodi in cui non sono attive le grandi esposizioni.

Sono centinaia le opere che costituiscono il patrimonio della città, un tesoro che interessa e fa parlare: di recente sono state tenuti tre interessanti incontri in Accademia proprio sui "tesori nascosti" della città, ma nessuno ha chiesto perché sembrino destinati a rimanere tali».

La replica

«Il web è sempre pieno di odiatori - il commento di Giovanni Boniolo, presidente dell'Accademia dei Concordi - ma molti di loro sembrano interessati più alla maldicenza che alla cultura e alla loro città. La novità che verrà presentata alla cittadinanza è che il dialogo sinergico tra gli enti legati dalla convenzione per la gestione di Palazzo Roverella e della Pinacoteca ha permesso di giungere a un accordo, che potrà soddisfare le attese di chi brama una maggiore apertura delle sale espositive e disponibilità dei tesori cittadini. L'interlocuzione non è certo stata facile, perché i tempi sono economicamente difficili per tutti, ma la volontà è stata quella di accondiscendere alle numerose richieste di chi è sembrato positivamente interessato all'arte e al bello. Sarà poi interessante scoprire se, come successe anni fa, alle proteste seguiranno le presenze dei cultori del bello oppure resteranno parole». 

Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 10:52 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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