Nessuna richiesta di restituzione: la mostra di Kandinskij a palazzo Roverella continua

Venerdì 11 Marzo 2022 di Federica Broglio
La mostra è stata inaugurata il 26 febbraio a Palazzo Roverella e ha già avuto cinquemila visitatori

ROVIGO - Stanno arrivando tantissime prenotazioni per la mostra di Kandinskij a Rovigo, l’evento, il primo in Italia per qualità e numero di opere, che racchiude l’intero percorso artistico del pittore russo, dal 1900 al 1940. Un successo senza precedenti, nonostante sia stata inaugurata solo qualche giorno fa, il 26 febbraio per la precisione, con oltere cinquemila visitatori già passati per le sale di Palazzo Roverella. Il call center è subissato di telefonate perché la prenotazione è obbligatoria, ma ora i rumors sulla possibile restituzione dei quadri alla Russia hanno creato non poche difficoltà alla gestione dell’esposizione. Molti appassionati chiedono se sia confermata, altri se è vero che potrebbe chiudere, un turbinìo di domande cui per ora c’è un’unica risposta.


A oggi non c’è stata alcuna richiesta ufficiale di restituzione, quindi la mostra prosegue senza alcuna avvisaglia o timore di interruzione, si sottolinea dalla Fondazione Cariparo responsabile della gestione di Palazzo Roverella e organizzatrice dell’esposizione, come tutte quelle avvenuta nella storia dello storico immobile riaperto, con l’obiettivo di essere uno spazio espositivo, il 22 gennaio 2006, con l’allora mostra “Meraviglie della pittura tra Venezia e Ferrara”, primo passo di un cammino sempre in crescendo nella qualità e nell’interesse del mondo culturale italiano.

L’ALLARME

Tutto è partito dalla richiesta dell’Ermitage, il più importante museo statale russo di San Pietroburgo, di far rimpatriare tutto il materiale esposto in Italia, in particolare a Milano, come la “Giovane donna con cappello piumato” di Tiziano, esposta alla mostra di Palazzo Reale, e le 25 opere della rassegna dedicata al Grand tour alle Gallerie d’Italia. A far scatenare l’allarme anche per la mostra di Rovigo, una comunicazione del ministero della Cultura russo che ha invitato le sue istituzioni a farsi restituire tutte le opere presenti all’estero. Da qui la circolare del ministero italiano di sospendere ogni attività culturale in partnership con la Russia.
Al Roverella, però, a quanto pare non è arrivato nemmeno il documento dal ministero di Roma. A Rovigo, in ogni caso, non sono esposte opere di proprietà dell’Ermitage, l’unico a quanto pare che ha fatto richiesta di rientro di materiale artistico prestato all’Italia, considerata ora da Putin un Paese ostile. Di 49 opere di provenienza russa, 36 sono del Museo di Stato di San Pietroburgo, cinque di altri musei minori provinciali, due del Museo statale Puskin di Mosca e della Galleria di Stato Tetrakov di Mosca. Per questo motivo per il momento nessun quadro è in partenza o pronto all’imballaggio, come invece sta succedendo a Milano.

INDOTTO PER LA CITTÀ

Per la Fondazione Cariparo, che insieme al Comune e all’Accademia dei Concordi di Rovigo, ha promosso questo grande evento culturale, il danno per le voci su una possibile chiusura anticipata è altissimo, soprattutto d’immagine per la città, per la quale questa rappresenta un’occasione di richiamo a livello nazionale e soprattutto di rilevanza culturale che eleva il ruolo di Rovigo nel panorama degli eventi di alto respiro. Le prenotazioni arrivano soprattutto dal Centro e Nord Italia ed è ovvio che viste le distanze, anche l’indotto del commercio, della ristorazione e dell’accoglienza ne trarrebbero beneficio, in un periodo in cui è necessario per le aziende recuperare i tempi bui della pandemia.
La Fondazione Cariparo conferma, dunque, la mostra fino al 26 giugno, senza alcuna preoccupazione, per cui l’invito che arriva a tutti è quello di prenotare al numero 0425/460093 o attraverso il sito www.palazzoroverella.com.
 

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci