La Russia ha chiesto all'Italia il ritiro e la restituzione immediata delle opere prestate ed esposte a Palazzo Reale, a Milano, e alla Fondazione Fendi a Roma e anche a Rovigo. Si chiede che tornino in Russia tutti i pezzi delle esposizioni appartenenti alla collezione dell'Ermitage, ma non solo. Altre opere dovranno essere restituite da Palazzo Roverella di Rovigo, dove il 26 febbraio si è aperta la grande esposizione dedicata a Kandiskij, con 80 opere del grande pittore russo gran parte delle quali proveniente da musei e collezioni private russe.
La Giovane donna di Picasso che finora non era mai stata esposta in Italia e che si può ammirare nella mostra 'Pablo Picasso Giovane donna 1909' fino al 15 maggio.
Ecco, ora la Russia chiede che queste tele tornino a casa.
«In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall'estero alla Russia» e «l' Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura»: il direttore del museo di San Pietroburgo lo ha scritto in una lettera al direttore di Palazzo Reale a Milano Domenico Piraina e al presidente di Skira editore Massimo Vitta Zelman per spiegare la richiesta di riavere le opere prestate per la mostra su Tiziano.
«Dobbiamo riprendere - ha scritto Mikhail Piotrovsky - gli oggetti dell' Ermitage che sono esposti a Palazzo Reale nella mostra 'Tiziano e l'immagine della donna'». La richiesta è di predisporre l'imballaggio e la spedizione. «Il nostro agente di trasporto - ha aggiunto - si occuperà di tutte le disposizioni necessarie. Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione».
A @DucaleVenezia insieme all’amico Mikhail Piotrovsky per rinnovare il protocollo d'intesa con #Ermitage Italia che rinsalda il rapporto con San Pietroburgo, in nome dell’#arte e della #cultura. pic.twitter.com/WhC935YLCC
— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) October 12, 2019
I primi venti di guerra hanno iniziato a soffiare il 7 marzo quando l'Ermitage Italia ha interrotto ogni collaborazione con la Russia a seguito dell'aggressione all'Ucraina. «Ermitage Italia ha condannato fin dal primo giorno l'invasione russa dell'Ucraina - dice il segretario dell'istituzione culturale Maurizio Cecconi -. Abbiamo anche interrotto ogni iniziativa in corso con il Museo di San Pietroburgo nella sua dimensione di Ente di Stato». «Rimaniamo in contatto con gli studiosi, i ricercatori, gli artisti, gli intellettuali e tutte le persone che da sempre hanno collaborato con l'Italia dentro e fuori il Museo Ermitage per assicurare loro la nostra voce e la nostra vicinanza in un momento così difficile - conclude - Seguiamo in particolare le loro prese di posizione contro questa guerra con solidarietà non rinunciando ad una relazione che in tempi così duri vuole mantenere una speranza di pace».
Oggi, 9 marzo, San Pietroburgo ha chiesto indietro le opere entro la fine del mese. prestate per le mostre a Palazzo Reale di Milano e alle Gallerie d'Italia. Alle Gallerie è aperta fino al 27 marzo la mostra "Grand Tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei" che è realizzata proprio in collaborazione con il museo russo.
«Il ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d'Italia. Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite». Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini a margine della presentazione al Maxxi della mostra sull'arte ucraina rispondendo alle domande dei cronisti sulla presa di posizione della Russia che chiede indietro le opere prestate alle Gallerie d'Italia e a Palazzo Reale.