Rovigo. L’Ostello di Arquà chiude ai migranti e riapre ai turisti. Rischio carenza posti per l’accoglienza

Giovedì 5 Ottobre 2023 di Francesco Campi
Rovigo. L’Ostello di Arquà chiude ai migranti e riapre ai turisti. Rischio carenza posti per l’accoglienza

ROVIGO - L’Ostello Canalbianco di Arquà, dopo otto anni come cardine dell’accoglienza dei richiedenti asilo in provincia, si appresta a tornare all’antico, all’ospitalità turistica ed alla ristorazione, ma questo rischia di far mancare posti proprio in un momento in cui invece, di posti ne servirebbero di più visto il continuo incremento degli sbarchi sulle coste italiane.

Attualmente in Polesine sono complessivamente ospitati nei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, circa 400 migranti. Un numero quasi raddoppiato nel giro di un anno, se si considera che lo scorso novembre erano 242. Già a fine agosto, però, erano arrivati a 372. Un aumento inevitabile viste le dinamiche in atto: secondo i dati del Viminale, dal 1 gennaio al 4 ottobre sono sbarcati 135.270 migranti, quasi il doppio dello stesso periodo del 2022, 72.411, ed il triplo di quelli del 2020, 47.862. Numeri vicini a quelli dell’anno più difficile per l’Italia, il 2016, che si concluse con 181mila arrivi in 12 mesi. Allora le strutture polesane arrivarono ad accogliere circa 700 migranti.


L’OSTELLO
E la parte del leone la fece proprio l’Ostello Canalbianco. Andrea Donzelli, presidente della cooperativa Acquathlon, spiega che «abbiamo stipulato una convenzione con il Comune di Arquà, proprietario dell’Ostello Canalbianco, fino 2033. Nel 2015 abbiamo fatto un accordo di rete con la cooperativa Porto Alegre, che si occupa di accoglienza dei richiedenti asilo ma anche di molte altre attività sociali, alla quale abbiamo dato in gestione una parte della struttura per le sue attività di accoglienza. Un accordo vagliato dalla Prefettura, che ha autorizzato l’ospitalità. Noi abbiamo mantenuto alcune attività, come quelle canoistiche. Sarebbe aperto anche il ristorante, ma con l’accoglienza di questi ragazzi viene utilizzato soprattutto per cene sociali e per i nostri eventi. Ora però vogliamo rilanciare l’Ostello, per questo abbiamo deciso di non rinnovare il contratto con la Porto Alegre».


RITORNO ALLE ORIGINI
Nessuna divergenza o dissidio con la Porto Alegre, specifica Donzelli,«vogliamo tornare alla nostra idea originaria di struttura ricettiva. Il contratto con la Porto Alegre scadeva il 30 giugno, vista la situazione abbiamo concesso una proroga, fino alla fine dell’anno e devono riconsegnare i locali nello stato in cui erano e dovranno fare degli interventi non di poco conto. Poi, dovrà intervenire il Comune, per il tetto. Quindi toccherà a noi, per adeguare la struttura ai nostri obiettivi: abbiamo già ricevuto proposte di collaborazione di ristoratori e di società interessate al lato ricettivo. Non come ostello, perché oggi è una formula non più sostenibile, quanto come B&B».


ACCOGLIENZA
Al momento i migranti ospitati sono nell’ordine di poche decine e servirà a breve una soluzione alternativa. La Prefettura non è direttamente interessata, perché contrattualmente è il gestore dell’accoglienza a doversi occupare di reperire le strutture. In tutto questo continua ad aleggiare l’ipotesi Zelo. L’ex base missilistica Nato è fra quelle vagliate a livello ministeriale per il piano nazionale. Secondo i sindaci di Ceneselli e Giacciano con Baruchella, pare una strada impervia. Ma la base c’è.

Ultimo aggiornamento: 6 Ottobre, 10:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci