Jacopo, massaggiatore di 18 anni: «Malore in campo, il calciatore aveva gli occhi sbarrati, così l'ho salvato»

Mercoledì 18 Ottobre 2023 di Marco Scarazzatti
Jacopo Canola

CASTELMASSA - Castelmassa, ma anche il Polesine intero, celebre il suo giovane eroe. Jacopo Canola, 18 anni, studente del quinto anno al liceo socio sanitario “G. Medici” di Porto di Legnago è sulla bocca e nei pensieri di tantissime persone. Sui social, via messaggio e al telefono, il giovanissimo massaggiatore dell’Altopolesine, sta ricevendo i complimenti da tantissime persone, per avere salvato la vita ad un 21enne calciatore. «Sono in Protezione Civile e Croce Rossa da circa 4 anni - racconta Canola -. Domenica si stava giocando Altopolesine - Casale di Scodosia. La partita stava andando tranquillamente. Pietro Borin, 21enne difensore padovano, sembrava stesse bene. Non c’era nulla che facesse presagire. L’azione si stava svolgendo in un’altra parte del campo, rispetto a dove è caduto a terra, ed eravamo concentrati su tutt’altro. Dal pubblico abbiamo sentito che chiamavano l’arbitro. Pensavamo che fosse a terra per un scontro di gioco. Poi tutti hanno pensato al soccorso. Ho fatto uno scatto dalla panchina che se mi richiedono di farlo non ci riesco più. Si pensava ad un attacco di cuore, un po’ come successo a Eriksen agli Europei 2021. Il defibrillatore non è stato usato. Il ragazzo aveva gli occhi chiusi e sbarrati. Lo abbiamo messo in posizione di sicurezza. Gli ho stretto il nervo della spalla dove c’è il deltoide. Ho visto che muoveva gli occhi. Aveva un respiro affannoso. Ho fatto di tutto per evitare che si potesse soffocare, tenendogli la lingua, tramite l’ipertensione della testa. Lo abbiamo coperto con degli asciugamani. Verso la fine ho sentito che mi ha stretto la mano. Si vedeva che provava dolore e piangeva».

STRETTA DI MANO

Prima di essere trasportato in elisoccorso verso l’ospedale di Rovigo, Jacopa Canola ha detto a Pietro Borin: «Questa è la vera partita che devi vincere. Mi ha stretto la mano in cerca di affetto umano e per farmi capire che era presente. I medici gli hanno fatto l’elettrocardiogramma, e messo in sicurezza in ambulanza. So di avere fatto la mia. Sono riuscito a mettere in pratica tutti gli insegnamenti avuti da Croce Rossa e Protezione Civile. Il ragazzo ha iniziato a parlare ma deve riposare. Nei prossimi giorni mi sentirò con il padre e lo zio». Nel frattempo, l’Union Cus Casale di Scodosia annuncia che Pietro Borin è fuori pericolo. «La sua condizione sarà monitorata per altri 2-3 giorni, prima di essere dimesso dall’ospedale. È stato un terribile spavento; minuti, scene, dinamiche difficili da dimenticare e da gestire. Un enorme grazie al massaggiatore Jacopo Canola, per la grandissima capacità di gestione condotta fino all’arrivo dei soccorsi».

IL DRAMMA

Lo zio del calciatore residente a Merlara, prosegue: «Il massaggiatore dell’Altopolesine è un angelo. Non smetteremo mai di ringraziarlo - afferma Nicola Faggion, che è anche direttore generale del Calcio Union Cus. Ero in tribuna con il papà di Pietro, quando a metà del secondo tempo è caduto a terra autonomamente con palla lontana. In un primo momento non ci abbiamo fatto caso, poi abbiamo visto alcuni giocatori che si mettevano le mani nei capelli e abbiamo capito che la situazione era seria. Dalla panchina dell’Altopolesine si è alzato Jacopo Canola. Il ragazzo ha messo il nostro giocatore in posizione supina. In campo è arrivato in tempo reale il defibrillatore. Il ragazzo è stato coperto con degli asciugamani. Con gli occhi rispondeva alle nostre domande e sollecitazioni, ma era completamente privo di forze»

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 09:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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