Piscina chiusa, lettera aperta della Rhodigium Nuoto: «Rimborseremo gli abbonamenti»

Domenica 21 Gennaio 2024 di Elisa Barion
La piscina di Rovigo

ROVIGO - «Non abbiamo nessun debito, solo fatture da ricevere per l’affitto che nessuno emette in quanto non abbiamo un contratto in essere e gli importi richiesti non sono motivati: vogliamo pagare il dovuto ed il giusto, non pagare cifre assurde anche per gli anni di chiusura Covid e costi energetici, inoltre vogliamo siano valorizzati i lavori di manutenzione straordinaria fatti da noi dal giorno dell’apertura fino al 2022».
Con una lettera aperta Rhodigium Nuoto interviene nell’infuocato dibattito sulla chiusura del polo natatorio, reso ancor più rovente dalla notizia dell’indagine della Corte dei conti, aperta sulla base delle segnalazioni presentate alla Procura contabile di Venezia dal segretario generale Alessandro Ballarin, che sembrano aver fatto cadere le responsabilità della complessa partita sull’amministrazione Merchiori. «Non so cosa succederà, se si sta indagando, chi sta indagando», ha detto il sindaco Edoardo Gaffeo, dichiarando da una parte di non sapere alcunché di questa indagine, dall’altra di esser pronto a querelare chi osi adombrare che abbia presentato esposti o atti contro la giunta guidata da Fausto Merchiori, un sindaco fra quelli dell’ultimo ventennio che gode ancora di ampia e trasversale stima a livello cittadino, ma non solo.

RIMBORSI

La Rhodigium Nuoto, rivolgendosi agli utenti, chiarisce subito che «nessuno perderà un euro, i pochissimi abbonamenti oltre al 31 gennaio potranno proseguire alla piscina di Sant’Urbano o saranno rimborsati. Verranno rimborsate anche le lezioni non usufruite a causa della chiusura anticipata di alcune vasche del mese di gennaio. Non c’è nessuna possibilità di poter continuare a Rovigo, l’impianto chiude e per la riapertura ci si può rivolgere solo al Comune».
C’è poi la ricostruzione dei fatti secondo la società costola di Padova Nuoto, che sin dalla sua apertura gestisce il polo natatorio e anche la piscina di Sant’Urbano. «Siamo rimasti sempre operativi anche per tutto il difficile periodo Covid e post Covid, con grandi limitazioni e costi energetici. Ci saremmo fatti carico anche dei costi di chiusura parziale dei prossimi mesi, avremmo garantito la continuità del servizio e il lavoro ai collaboratori, se solo ci fosse stato permesso». Invece, aggiunge, «il 12 gennaio alle 14 abbiamo ricevuto una Pec dal Comune che ci intimava di lasciare il polo natatorio “libero da cose e persone entro il 31/01/2024”. Solo dopo qualche ora abbiamo appreso dai giornali la notizia della chiusura dell’impianto. Eravamo in attesa di una risposta alla nostra richiesta di essere autorizzati, speravamo fosse diversa e positiva: dalle rassicurazioni, comunicate personalmente al nostro presidente dall’assessore allo Sport, “stiamo lavorando per garantire la continuità del servizio”, non ci aspettavamo questa decisione. Da quel giorno è stato un susseguirsi di giustificazioni e motivazioni infondate sulla decisione di chiudere, ignorando completamente le “cose e persone” interessate veramente. Noi in questi pochi giorni non ci siamo preoccupati di difenderci da comunicazioni e messaggi social che ci riguardavano, abbiamo continuato a lavorare per gestire al meglio quanto potevamo».

EFFETTI SUL PERSONALE

Sul fronte dei lavoratori, con amarezza si ammette: «Sono tanti i collaboratori che non potranno proseguire la loro professione. Da dichiarazioni fatte dal Comune, nel nuovo bando ci sarà una clausola che obbliga all’assunzione degli attuali collaboratori. Ma non si conosce il quando e il chi prenderà in carico il personale. Nel frattempo? Noi ci stiamo preoccupando di proseguire con il maggior numero di collaboratori, ma la sede di Sant’Urbano obbligherà a fare delle scelte. Fino ad oggi tutti hanno percepito regolarmente il pagamento del lavoro svolto. Organizzare i corsi con le due vasche della Baldetti chiuse, avvisare uno ad uno tutti i corsisti della chiusura e chiedere le loro intenzioni, incastrare gli orari previsti in 22 corsie, in sole 8 corsie non è facile. Speriamo di riuscire a trovare orari per tutte le discipline e corsi. Non abbiamo sospesi con i fornitori, ma anche loro subiranno conseguenze dalla chiusura dell’impianto, vedi impresa pulizie».
 

Ultimo aggiornamento: 11:40 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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