Una barriera alta sette piani per trattenere la forza dell'Adige: i lavori termineranno il mese prossimo

Venerdì 17 Giugno 2022 di Ilaria Bellucco
Il cantiere a Lusia

LUSIA - Saranno ultimati prima del previsto, il mese prossimo, i lavori in corso a Lusia per l’inserimento di un enorme diaframma nell’argine destro dell’Adige mirati a mettere in sicurezza il territorio riducendo il rischio idraulico e i “fontanazzi”. Lo ha annunciato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, giunto ieri mattina a Lusia per un sopralluogo in cantiere, accompagnato dal direttore della Direzione difesa suolo della Regione, Alessandro De Sabbata, e dal Genio Civile di Rovigo rappresentato dal direttore Alessandra Tessarollo e da Luciano Anostini, direttore dei lavori in questione.

BARRIERA ALTA 7 PIANI
Il tratto interessato dall’intervento, per cui la Regione ha stanziato 1 milione e 300mila euro, è quello al ridosso del ponte sull’Adige che collega Lusia al comune di Barbona e della torre Morosini.

L’opera, avviata a inizio aprile dal Genio Civile per limitare le perdite diffuse e il fenomeno dei sifoni, realizza un allungamento del percorso delle acque sotterranee, ottenendo così un’attenuazione del rischio idraulico. Viene costruito un diaframma plastico impermeabile lungo 375 metri, spesso 60 e alto 20 metri, inserito nell’argine e spinto fino alla profondità di 21 metri e mezzo. «In pratica si scava una trincea la cui profondità equivale all’altezza di un palazzo di sette piani e si inserisce la barriera impermeabile che evita filtrazioni durante le piene», spiega l’assessore regionale, che ha aggiornato la stampa al termine del sopralluogo. Si tratta della prosecuzione dell’impermeabilizzazione dell’argine dopo un primo intervento di qualche anno fa: già nell’estate del 2017 un elemento con le stesse caratteristiche era stato realizzato sempre a Lusia nel tratto arginale a monte di quello in cui sono in corso i lavori, anche per arginare un problema di “fontanazzi” che era particolarmente accentuato in quell’area.

SICUREZZA IDRAULICA
Bottacin sottolinea che gli interventi rientrano in un programma per la sicurezza idrogeologica in cui la Regione sta investendo risorse importanti. «Ci sono opere magari poco visibili, ma è grazie ad esse se tutto va bene anche in circostanze eccezionali – osserva l’assessore - con i lavori fatti negli anni, ad esempio, abbiamo salvato delle vite quando la tempesta Vaia si è abbattuta sulla nostra regione: le simulazioni ci dicono che senza gli interventi fatti, penso in particolare al canale scolmatore Adige-Garda, l’Adige sarebbe esondato allagando Verona e parte del Polesine». L’intenzione per il futuro è di proseguire con il sistema di diaframmi dell’argine di Lusia man mano che saranno disponibili risorse. L’ing. Tessarollo, che dirige il Genio Civile di Rovigo, spiega che è stato chiesto un ulteriore finanziamento per chiudere il diaframma procedendo verso valle. «L’impermeabilizzazione della struttura arginale porterà una notevole riduzione delle filtrazioni d’acqua che si verificano in occasione delle piene fluviali, incrementando di fatto il grado di sicurezza idraulica del territorio circostante e soggiacente - ha concluso Gianpaolo Bottacin – Gli interventi in corso si concluderanno tra circa un mese, con un paio di mesi d’anticipo sul termine fissato».

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