ROVIGO La provincia più “vecchia”, con l’età media più avanzata, 48,2 anni a fronte di una media regionale di 45,6 e nazionale di 45,4, con il tasso di mortalità più alto e il tasso di natalità più basso. Nonché quella con la percentuale maggiore di analfabeti, 0,6% su una media regionale dello 0,3%, e di alfabetizzati privi di titolo di studio, 4,3% rispetto alla media regionale del 3,3%.
La diminuzione della popolazione del Polesine non è tuttavia la più consistente del Veneto in valore assoluto né percentualmente: Belluno ha perso 1.605 residenti, pari a meno 0,8%, mentre Venezia ne ha persi 5.284, meno 0,6%. E c’è anche una provincia che ha visto salire il numero dei residenti: Verona, con 3.068, pari al più 0,3%.
IMMIGRAZIONE
A “salvare” il Polesine sembrano essere gli stranieri, perché a parte l’esodo di Polesella, a livello provinciale si registra un incremento di residenti provenienti dall’estero pari al più 8,7%, praticamente il doppio rispetto alla media regionale, pari al più 4,8% e quasi il quadruplo di quella nazionale, 2,6%. In Polesine al primo gennaio 2021 risultavano residenti ben 19.301 stranieri.
L’incremento della popolazione straniera ha, seppure per poche unità, impedito il declino ascrivibile principalmente al deficit di “sostituzione naturale” tra nati e morti, il cosiddetto “saldo naturale”. Questa lieve tendenza alla crescita demografica è stata ulteriormente indebolita dalla pandemia da Covid-19. «L’eccesso di decessi, direttamente o indirettamente riferibile alla pandemia – scrive l’Istat - ha comportato in Veneto l’incremento del tasso di mortalità dal 10 per mille del 2019 all’11,8 per mille del 2020. Il maggior incremento è nella provincia di Verona, passata dal 9,7 al 12,1 per mille».
POCHE NASCITE
Rovigo resta la provincia con il tasso di mortalità più alto, passato dal 12,6 per mille al 14,6. E con l’indice di vecchiaia, il rapporto fra over 65 e under 14 più alto del Veneto, 250,3 che significa che ci sono oltre 250 ultrasessantacinquenni ogni cento minori di 14 anni, rispetto ai 183,3 di media veneta e 182,6 di media nazionale. Per quanto riguarda le nascite, se nel 2019 già il Polesine aveva il tasso di natalità più basso del veneto, 5,2 per mille, nel 2020 il dato è sceso ulteriormente, al 5,1, decisamente più basso del valore medio regionale pari a 6,7 per mille, già di per sé lievemente inferiore al dato nazionale di 6,8. Del resto, nel 2020 si contavano appena 1.178 residenti con meno di un anno, con Salara unico comune a zero.
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